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Le colonie di chirotteri nelle ZSC grotta dei Bambocci di Collepardo e grotta di Pastena

    I chirotteri sono un ordine di mammiferi placentati comunemente noti come pipistrelli. È il secondo gruppo di mammiferi più numeroso dopo i roditori e sono gli unici mammiferi (partoriscono e allattano i loro piccoli) capaci di volo attivo. Emettono ultrasuoni sia per orientarsi durante il volo e, soprattutto, per cacciare. Quando queste onde incontrano un oggetto sono riflesse e tornando al pipistrello che le ha emesse, gli indicano dove si trova la preda o l’ostacolo.
    Quello che più ci interessa però, parlando della Rete Natura 2000 nel Lazio, è che nella nostra regione vivono ben 24 delle 35 specie di Chirotteri presenti sul territorio italiano. Tutte sono “di interesse unionale” secondo la direttiva Habitat. E per alcune la direttiva ci dice che “è necessario adottare misure di rigorosa tutela”. È facile intuire come il loro stato di conservazione è in generale non ottimale. Per questo sono state adottate delle misure di conservazione ad hoc.

    Ad esempio, due grotte in provincia di Frosinone, la grotta di Pastena e la grotta dei Bambocci di Collepardo, ogni anno vengono visitate da migliaia di turisti. In entrambe queste grotte ci sono colonie di chirotteri con la presenza di almeno sei specie di interesse unionale. La frequentazione delle grotte ha sicuramente un impatto negativo su queste colonie. E qui vengono in soccorso le misure di conservazione che mediano tra queste due necessità.
    Per prima cosa è necessario avere una mappa precisa delle aree frequentate dai pipistrelli. A questo punto possiamo decidere alcune azioni precise. Nelle sale occupate dalle colonie non sono permesse le visite nei periodi critici, come potrebbe essere il periodo di ibernazione (dal 15 novembre al 15 marzo) o il periodo delle nascite e dell’allattamento (dal 1 maggio al 31 agosto). In altre aree potrà essere permessa una fruizione con alcuni accorgimenti. Ad esempio, la costruzione di passerelle insonorizzate o l’utilizzo di illuminazione a bassa intensità. Come è stato fatto per la Grotta dei Bambocci di Collepardo ed è in previsione di fare per la Grotta di Pastena.

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