Oggi andiamo insieme a esplorare la ZSC “Monte Cagno e Colle Pratoguerra”, in provincia di Rieti. Ora sappiamo cosa significa questo acronimo (ZSC): Zona Speciale di Conservazione.
Ma come mai quest’area è stata designata, ai sensi della cosiddetta Direttiva “Habitat”, come una ZSC? All’interno del sito, situato nell’alta valle del fiume Velino, ad un’altezza di 1380 metri s.l.m., sono presenti due habitat di interesse comunitario: il primo formato dalla dominanza quasi assoluta del ginepro comune; il secondo è costituito da praterie secche di origine secondaria, con una magnifica fioritura di orchidee. Quest’ultimo vicino al nome ha l’asterisco (*). Come abbiamo detto nel post sulle praterie di Posidonia, significa che è un habitat prioritario.
Nella ZSC, inoltre, sono presenti due specie di invertebrati d’interesse comunitario: il bellissimo cerambice dal colore azzurro–cenere, Rosalia alpina, specie xilofoga (amante del legno morto) e legata alla presenza di vecchi faggi morti, e il lepidotteroEuphydryas aurinia, caratterizzato da un colore di fondo arancione, che frequenta habitat aperti fino a circa 1500 metri di quota.
Segnalate inoltre due specie di interesse unionale, questa volta secondo la Direttiva “Uccelli”: il Picchio dorsobianco, presente all’interno delle faggete a quote superiori ai 1200 -1300 metri e il Calandro, uccello legato agli ambienti erbosi.
Ricapitolando:
5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli
6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee)
1087 Rosalia alpina
1065 Euphydryas aurinia
A239 Dendrocopos leucotos (Picchio dorsobianco)
A255 Anthus campestris (Calandro)