ParchilazioParchilazio
NaturaFlora

Il corbezzolo un frutto dell'autunno

Flora del Parco

    Il corbezzolo, nome scientifico Arbutus unedo, è un arbusto cespuglioso che può superare i 2 metri di altezza, appartenente alla famiglia delle Ericacee. Conosciuto con il nome di “cerasa marina”, ma anche albatro o arbuto, è una pianta sempreverde tipica della macchia mediterranea, la troviamo infatti nella Riserva di Tor Caldara ad Anzio, e nelle zone più calde e assolate del Parco dei Castelli Romani. Cresce negli ambienti semiaridi, vegetando tra altri cespugli e nei boschi di leccio, predilige terreni silicei e lo troviamo ad altitudini comprese tra 0 e 800 metri. Come molte piante mediterranee è capace di resistere agli incendi rigenerandosi velocemente dopo il passaggio del fuoco, per questa sua particolarità, viene utilizzato nella realizzazione di impianti antierosione.

    Il nome specifico deriva dal latino unus – uno e edo – mangio, ‘ne mangio uno’, attribuito da Plinio il Vecchio con chiara allusione alla scarsa gustosità dei frutti.  

    Le foglie hanno forma ovale lanceolata con margine dentellato, coriacee e di colore verde scuro nella parte superiore, più chiare nella parte inferiore, contengono tannino e in passato venivano usate per conciare le pelli. Hanno inoltre un’azione disinfettante, balsamica, antispasmodica e antinfiammatoria.   

    I fiori di colore bianco rosato sono formati da una corolla orciolata, ristretta sull’orlo e rigonfia nel mezzo, simile ad una piccola lanterna, con 5 piccoli denti ripiegati verso l’esterno e sono riuniti in grappoli detti racemi penduli. Appaiono sulla pianta a partire da ottobre e terminano la fioritura in primavera, fino alle porte dell’estate, quando sulla pianta sono presenti in contemporanea, fiori, frutti acerbi e frutti maturi, che sono dapprima verde/giallastro, poi arancione e infine rosso scuro in piena maturazione. Per questa sua particolarità, ovvero la presenza contemporanea del rosso dei frutti, del bianco dei fiori e del verde delle foglie, ossia i colori della bandiera d'Italia, il corbezzolo è anche conosciuto nel nostro Paese con l’appellativo di “pianta di Garibaldi”. I fiori sono molto graditi agli insetti impollinatori, soprattutto le api sono ghiotte del loro nettare dal quale si ricava un miele dal sapore amarognolo ed aromatico.

    Il frutto è una bacca globosa di circa 2 centimetri, carnosa e rossa a maturità, se colti al momento della maturazione, ossia quando la polpa inizia ad ammorbidirsi, sono utilizzati anche per preparazioni casalinghe come le confetture, sciroppi e distillati dalle proprietà digestive. Con la loro fermentazione si ottiene il ‘vino di corbezzolo’ a bassa gradazione alcolica e leggermente frizzante.

    Il suo legno è un ottimo combustibile ed è molto aromatico per questo utilizzato nella cottura del pane, della carne, in quanto le resine in esso contenute conferiscono un piacevole aroma alle vivande in cottura.

    Tratto dalle pubblicazioni del Parco dei Castelli Romani: “Guida agli Alberi e Arbusti del Parco” e “Terre Fiorite”.

    La mappa di Parchilazio.it

    Cerca nella mappa