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26 Gennaio 2022

Laghi del Parco dei Castelli Romani: il lago di Nemi

In attesa del 2 febbraio 'Giornata mondiale delle Zone Umide', continuiamo ad approfondire la conoscenza dei laghi del Parco

Il lago di Nemi conosciuto dall’antichità come lo specchio di Diana, il nome deriva infatti da Nemus Dianae (“bosco sacro a Diana”): sulle rive si trovano i resti del tempio dedicato alla dea della caccia, personificazione della vita vegetale e animale.

Il lago è situato a 316 metri s.l.m., meno profondo rispetto al lago Albano, arriva infatti a circa 25 metri, anche questo di origine vulcanica è alimentato da falde acquifere o sorgenti sotterranee e non ha immissari; mentre hanno entrambi degli emissari costruiti nell’antichità, per mantenere costante il livello dell’acqua.
Il lago si estende per una superficie di 1,67 Kmq, e nelle sue acque vivono tinche, alborelle e lucci. Piacevoli e comode passeggiate conducono nella pace dei boschi che popolano le pendici circostanti. Qui non predomina il castagno, introdotto nel territorio in epoca storica e coltivato a ceduo, ma troviamo in prevalenza caducifoglie e lecci. Vi sono, lungo le coste, boschetti ripariali più o meno continui costituiti da ontani, pioppi e salici e una localizzata presenza di cannucce di palude e di giunchi.

Gli ambienti lacustri possiedono una loro unicità e garantiscono lo sviluppo di ecosistemi del tutto distinti da quelli terrestri. Troviamo infatti la presenza stanziale oppure solo invernale di uccelli acquatici, che svernano presso il lago di Nemi, limitati contingenti di morette e moriglioni (tipiche anatre tuffatrici), svassi piccoli, tuffetti, così come i cormorani e, occasionalmente, anche fischioni e morette tabaccate. Minori le presenze di specie dell'avifauna tipicamente acquatica in estate: germani reali in prevalenza, gallinelle d'acqua, folaghe e svassi maggiori. Negli ambienti acquatici inoltre si sviluppano una grande quantità di insetti, tanto che in base a studi effettuati dall’Ente nel 2018 sulla ‘Chirotterofauna del Parco’, è stato evidenziato che nell’area del lago di Nemi, si trovano un buon numero di esemplari e di specie di chirotteri (pipistrelli), che proprio per l’abbondanza di insetti, lo trovano un sito favorevole in cui cacciare per procurarsi cibo.     

Tra le specie di piccoli passeriformi, vi sono alcuni uccelli tipici del canneto costiero che si possono individuare solo con lunghe e pazienti sessioni di osservazione, oppure riconoscendone l'inconfondibile canto; è il caso dell'usignolo di fiume, del cannareccione e della cannaiola comune, fra gli altri.

Il lago di Nemi è più ricco di animali svernanti, nel corso degli ultimi censimenti dell’avifauna svernante ha accertato una maggiore presenza di animali e una maggiore diversità di specie, con alcune di un certo interesse ecologico, come il Moriglione, la Moretta, lo Svasso piccolo. Tra quelle più significative, il dato più confortante è l’aumento netto dei Moriglioni. Più o meno stabile, invece, la presenza della Moretta, dello Svasso maggiore, del Tuffetto e della Gallinella d’acqua. Gradito ritorno, anche se con pochissimi esemplari, quello della Moretta tabaccata.

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