ParchilazioParchilazio
25 Febbraio 2019

Le azioni di contenimento del cinghiale e i danneggiamenti alle strutture nella Riserva Lago di Vico

Com'è noto la popolazione di cinghiali da diversi anni sta aumentando notevolmente.

I danni alle colture e i frequenti incidenti stradali causati dall'impatto con questi mammiferi, che a volte arrivano a pesare oltre il quintale, sono la testimonianza di questo incremento. Probabilmente chiunque ormai li ha visti attraversare le strade, addirittura in città, o conosce qualcuno che ha avuto seri problemi urtandoli in marcia con la propria autovettura.

Sin dal 1991 la Riserva Naturale Lago di Vico ha intrapreso una serie di azioni volte a limitare la presenza dei cinghiali nel comprensorio di competenza, ma anche per assistere ed aiutare, materialmente, i cittadini per la propria sicurezza e gli agricoltori nella propria attività.

La distribuzione di circa quindici chilometri di rete metallica, per un ammontare di diverse decine di migliaia di euro, ha contribuito notevolmente a limitare la loro presenza nei terreni coltivati e nei noccioleti.

L'organizzazione di numerose campagne di cattura, basate su un Piano di contenimento approvato dalla Regione Lazio, cerca di porre un freno alla diffusione dell'ungulato, ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale. Ci preme sottolineare che queste catture sono condotte in un'area protetta, un territorio dove sussistono numerosi vincoli faunistici e dove non è consentito abbattere gli animali. Paradossalmente al di fuori di parchi e riserve, dove sarebbe più semplice organizzare catture e abbattimenti viste le norme vigenti, nessun ente o organismo pubblico sembra occuparsene: quindi, contrariamente a quello che normalmente si pensa, è soprattutto nel territorio esterno alla Riserva che essi si riproducono indisturbati.

Tutte queste azioni, volte a tutelare la salute, la sicurezza e il lavoro dei cittadini sono talora contrastate illegalmente da pochi delinquenti che sprezzanti delle leggi e dell'interesse della collettività, compiono azioni che cercano di interrompere, seppur temporaneamente, le attività di contenimento compiute dalla Riserva. Tali azioni vedono, ad esempio, lo spargimento di mangime in prossimità della sede stradale, in modo da far aggirare i cinghiali in prossimità delle strade a grande circolazione. Oppure il taglio delle recinzioni in modo da far entrare questi animali, che spesso si muovono in branchi di numerosi individui, tra coltivi, abitazioni e aree dov'è più facile colpirli con armi da fuoco, incuranti della sicurezza altrui. Tra le ultime azioni condotte contro il patrimonio pubblico segnaliamo il danneggiamento di due recinti utilizzati dalla Riserva per catturare i cinghiali.

Chi sono questi delinquenti? perché agiscono e qual'è il loro scopo?

Premettiamo che si tratta di persone interessate esclusivamente all'aumento del numero dei cinghiali: a queste non interessano né la sicurezza né la salute altrui, ma esclusivamente l'abbattimento degli animali e la vendita della loro carne. Sono bracconieri della zona che cacciano tutto l'anno, probabilmente anche in periodi in cui non è consentita la caccia, basando il loro sostentamento economico sulla vendita delle carni a ristoratori compiacenti. Ricordiamo che questi animali, essendo cacciati illegalmente, non sono controllati dai veterinari come prevede la legge e quindi possono essere affetti da malattie molto diffuse, come la peste suina africana, la trichinellosi e la brucellosi, talora pericolose per gli esseri umani, o portatrici di malattie trasmissibili come la tubercolosi, e ancora di parassitosi.

Il personale di Polizia Giudiziaria della Riserva sta procedendo, nell'interesse dei cittadini, alle indagini sui danneggiamenti e a denunciare ignoti, per il momento, per danneggiamento, furto e interruzione di pubblico servizio.

Approfondimento sulle zoonosi, ossia sulle malattie legate al cinghiale e potenzialmente pericolose per gli esseri umani:

La mappa di Parchilazio.it

Cerca nella mappa