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5 Luglio 2016

Il Pollino ospita l’8° workshop UNESCO dei Geoparchi Italiani

Dal 3 al 7 luglio 2016, i delegati provenienti dai Geoparchi Mondiali UNESCO, di tutto il territorio nazionale, aderenti alla Rete Europea e Globale dei Geoparchi (EGN/GGN) – network che raccoglie 120 Geoparchi mondiali (Global Geoparks) in 33 paesi, di cui 69 in Europa e 10 in Italia -, si ritroveranno nel Parco Nazionale del Pollino per un convegno di studio, approfondimento e scambio di buone pratiche.  

I Geositi sono zone di particolare valore e interesse geologico, testimonianza dell’evoluzione della Terra e della peculiarità del territorio che li ospita.

Il Pollino per promuovere e conquistare la candidatura alla rete internazionale dei Geoparchi ha individuato, cartografato e caratterizzato 69 Geositi ricadenti all’interno del territorio protetto, ed è entrato a far parte nella rete Europea dei Geoparchi (EGN) nel settembre dello scorso anno ricevendo il riconoscimento in occasione della convention tenuta a Rokua in Finlandia e successivamente ha anche ottenuto il riconoscimento all’interno della rete Globale dei Geoparchi (GGN).

Attualmente uno dei progetti prioritari dell’UNESCO è proprio quello di ampliare la rete EGN/GGN, attraverso il “Programma Internazionale Geoscienze e Geoparchi”.

Il geologo Stefano Cresta, dirigente tecnico del Parco regionale dei Castelli Romani, partecipa alla convention per promuovere la candidatura del Parco regionale dei Castelli Romani, alla rete internazionale dei Geoparchi. Tutto il territorio del Parco è compreso all’interno del recinto vulcanico Tuscolano-Artemisio,  interessato da tre fasi geologiche, l’ultima della quale risale a circa 20.000 anni fa, ed è oggi rappresentata dall’area dei laghi Albano e Nemi. Un patrimonio territoriale ricco di storia, di depositi stratificati che ci rimandano ad ere lontane e che hanno contribuito alla formazione dell’assetto geo-morfologico dei Colli Albani.

Il Parco regionale dei Castelli Romani ha aderito nel 2015 all’associazione “Terre dal Cuore Caldo”, che riunisce da Nord a Sud, in una stretta collaborazione con la CNI UNESCO, tutti quei territori che rappresentano autentici laboratori di biodiversità e che possiedono una preziosa peculiarità naturalistica in virtù dei paesaggi magnifici e surreali e degli effetti speciali creati dalla terra attraverso l’acqua, l’aria e il fuoco.  

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