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28 Maggio 2020

Falchi in diretta 2020: il bilancio dell’esperienza

Si è conclusa con le suggestive immagini dell’involo dei due giovani Falchi pellegrini, l’avventura iniziata il 23 marzo scorso con il progetto “Falchi in diretta 2020”. Attraverso alcune microcamere, posizionate nel nido dei due Falchi pellegrini su uno sperone roccioso del lago Albano e collegate ad una webcam, il fotografo documentarista Claudio Borghini, in collaborazione con gli esperti del Parco dei Castelli Romani, ha raccontato e svelato quotidianamente i segreti del nido in diretta.

Quello cui abbiamo avuto il privilegio di assistere, oltre ad essere uno spaccato di vita su una delle specie di fauna selvatica che popolano il Parco regionale dei Castelli Romani, lo si può ricondurre, sotto il profilo scientifico, ad un vero e proprio monitoraggio sulla coppia di Falchi pellegrini, che l’Ente porta avanti da anni per salvaguardare questi esemplari dal rischio di depredazione di uova e pulli da parte dei bracconieri.

La diretta sul canale youtube del Parco – afferma il direttore del Parco Emanuela Olivia Angelone – ha avuto 591 iscritti con 57 partecipanti alla chat del canale, ed ha riportato un vasto apprezzamento di pubblico. Sono state circa 93.584 le visualizzazioni, numeri importanti che testimoniano come la salvaguardia, e i monitoraggi sia a livello scientifico ma anche informativo siano alla base e tra le attività principali che un’area naturale protetta deve portare avanti”.

La diretta è partita con l’osservazione della cova delle quattro uova deposte tra il 5 e l’8 marzo. La schiusa è avvenuta per il primo uovo il 9 aprile. A seguire il 10, è stata la volta del secondo, e tutti con il fiato sospeso abbiamo atteso la sorte del terzo e quarto uovo. Il terzo pullo è nato l’11 aprile, ma a distanza di pochi giorni è morto, mentre il quarto uovo si è rivelato infecondo. Per alcuni giorni il pensiero principale della coppia di Falchi è stato quello di accudire e nutrire i nuovi nati, abbiamo visto come la femmina, molto premurosa in condizioni meteo avverse, provvedeva a riparare con il proprio corpo i piccoli mentre il maschio procurava il cibo; l’abbiamo poi vista in una scena molto toccante disfarsi del corpicino del piccolo morto dopo circa cinque giorni. Abbiamo assistito giorno dopo giorno alla crescita dei due pulli, osservando alcune peculiarità e differenze tra maschi e femmine dal vivo, occasione davvero rara visti i siti impervi e lontani dall’accesso umano che i Falchi scelgono per nidificare, fino alle prime perlustrazioni del nido, alla comparsa del piumaggio più scuro ed infine ai primi tentativi di spiccare il volo culminati con l’involo del 25 maggio.        

L’interesse e la curiosità che hanno suscitato questa diretta - commenta il presidente, Gianluigi Peduto – dimostrano che assistere a un racconto di vita naturale, attraverso le emozioni che le immagini ci hanno regalato, richiama in modo forte l’attenzione delle persone, tra l’altro in un momento delicato in piena emergenza epidemiologica in cui non potevamo uscire di casa. L’argomento della tutela e del rispetto per le specie di fauna selvatica è fortemente sentito: ogni area naturale protetta è chiamata  a mettere in atto tutte le misure necessarie al mantenimento degli equilibri ecosistemici e la conseguente conservazione degli habitat, attraverso i controlli e i monitoraggi e mediante l’attività di comunicazione, volta a sensibilizzare e a coinvolgere tutta la popolazione”.

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