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I tram dei Castelli Romani

    La storia dei Castelli Romani è strettamente fondata su un sistema di forti relazioni soprattutto con Roma. La forza centripeta della capitale ha esercitato un ruolo dominante fin dall’antichità. In epoca romana tutta la zona ricadeva in un raggio raggiungibile entro un giorno di cammino; sulla via Appia la prima stazione di posta per il cambio di cavalli si trovava a Bovillae. Tutta l’area, caratterizzata dalla possibilità di rapidi collegamenti con Roma, che permettevano comunque di rimanere in contatto con la vita politica, economica e sociale della capitale, svolgeva prevalenti funzioni agricole e residenziali; quelle agricole in particolare, erano indirizzate verso la coltivazione di primizie, rapidamente consumate dal mercato romano.

    Le vie verso il meridione d’Italia segnano da sempre questa porzione di territorio: la via Latina (su un remoto percorso “spontaneo”) entro la valle del Sacco, la via Appia (su un tracciato in gran parte artificiale) attraverso i colli Albani e la pianura Pontina. Tralasciando le suggestioni evocate dall’ingegneria romana e dalla sapienza costruttiva dell’epoca (la via Appia risulta costruita sfruttando come fondazione di base una lingua di basalto che raggiunge Roma dal Vulcano Laziale), il risultato finale è quello che nella sostanza caratterizza ancora oggi tutta la zona: una forte connessione con la capitale, che con la progressiva strutturazione dei trasporti pubblici dall’inizio del secolo, ha prodotto un intenso pendolarismo.

    Negli itinerari del Grand Tour era inclusa una obbligatoria visita a mete vicine a Roma: Tivoli e i laghi di Castel Gandolfo e Nemi erano considerate irrinunciabili. Colpisce la differenza di tempo che era necessaria per raggiungere le mete. Ancora nell’Ottocento Tivoli era raggiungibile con un giorno di cavallo, mentre ai Castelli si andava comodamente e rapidamente in treno. Tuttavia le linee ferroviarie non erano ritenute pienamente soddisfacenti ed adeguate alla vivacità demografica ed imprenditoriale dei Castelli. Nel 1906 viene messa in opera la “tramvia dei Castelli Romani” che con il suo percorso in sede stradale, porta tutti i vantaggi delle comunicazioni su rotaia direttamente nel cuore dei paesi. Si tratta di tram elettrici che superano le difficoltà dei precedenti tentativi di utilizzare quelli a vapore (per Marino e anche per Tivoli). Rapidamente la rete si diffonde ed il servizio migliora. Ancora oggi sono ricordate le famose carrozze “imperiali”, ovvero i tram a due piani che collegavano Roma ai Castelli

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