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La via Amerina

    La via Amerina
    Una meta imperdibile, ricca di storia

    La via Amerina si presenta come un luogo suggestivo e ricco di fascino. È un antico tracciato viario, che ebbe importanti funzioni militari. Oggi rimangono imponenti resti, soprattutto le tombe del Cavo degli Zucchi e le mura diFalerii Novi.

    La storia della strada comincia dopo la guerra romano-falisca del 241 a.C. e la conquista di Nepi, Sutri e Faleri Veteres (l’odierna Civita Castellana) da parte dei Romani, che costruirono la via Amerina, seguendo il tracciato di una antica pista etrusca, pavimentando tutto il percorso con un basolato di selce basaltica o di trachite.

    La strada cominciava dall’antica stazione di posta Mansio ad Vacanas (nella valle del Baccano) e raggiungeva Nepi, Falerii Novi, Castello Amerino, Orte e l'antica città di Ameria (Amelia), da cui ha preso il nome. Dall’asse principale si snodavano arterie secondarie per il congiungimento con la Cassia ad ovest e con la Flaminia e la Tiberina ad est.

    Il percorso accrebbe la sua importanza nel basso medioevo, poiché divenne l'unico collegamento rimasto aperto per i Bizantini tra Roma e l’Esarcato di Ravenna, stretto tra i territori occupati dai Longobardi. Era il cosiddetto Corridoio Bizantino.

    Oggi, entrati nel Cavo degli Zucchi, in prossimità di Falerii Novi, la Via si presenta sorprendentemente ben mantenuta, con una serie di tombe monumentali, scavate direttamente nel banco tufaceo. Tutto intorno un paesaggio suggestivo e ricco di valenze ambientali completa un quadro di straordinaria bellezza. 

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