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22 Aprile 2020

#iParchiaCasaTua #FalchinDiretta - Un amico ci scrive

#NaturaQuotidiana #IncantaLazio

La testimonianza di un amico osservatore di #FalchinDiretta

Costretti a casa. Bombardati da numeri da bollettino di guerra. Purtroppo non è un gioco. Affatto. È una guerra che si lotta stando in casa. Purtroppo non è uno scherzo. Guardo spesso fuori dalla finestra e mi accontento di una foto ad un gabbiano per avvertire un po' di normalità e di libertà.
Trovo un link su twitter e mi ritrovo dentro un nido di Falco Pellegrino. Ora lo schermo del mio cellulare è l'oculare della mia macchina fotografica. Certo i mobili di casa non sono alberi, le poltrone non sono rocce e il divano non è lo sgabello pieghevole che usavo per i miei appostamenti fotografici. Ma anche stando in casa si può, in qualche modo, stare la fuori. Non sapevo praticamente nulla del Falco Pellegrino.
Ma è bastato veramente poco per innamorarmi di quei due soggetti. E gli ho scattato anche delle foto. Un po' particolari in effetti già dal loro nome: screenshot. Ho letto che è soprattutto la femmina che si occupa della cova. Il maschio di questo nido però è molto particolare: l'ho visto stare quasi sei ore consecutive al nido! Beh posso dire che come inizio con il Pellegrino sono stato molto fortunato! Ancora di più a trovare persone che mi spiegavano quello che stavo osservando. Le quattro uova erano sempre accudite con dovizia e attenzione dai genitori.
Aspettavo (anzi aspettavamo!) la nascita del primo pulcino (no, si dice pullo! aggiornati Alessandro!!) come un parente fuori dalla sala d'aspetto del reparto maternità. E quel pullo, il 9 aprile è finalmente nato! E sono tornato con gli occhi del bambino, quelli che quando li perdi non ti restituisce più nessuno. E la mattina dopo un altro. E un altro ancora l'11 aprile da un uovo chiaro rispetto agli altri che, sono sincero, davo per spacciato. Inutile dire a quale pullo mi sono "affezionato" di più...
Ma la natura è bella e crudele. È semplice e complicata. QUEL pullo la mattina del 15 aprile, era solo un corpicino inerme vicino ai vispi fratellini e all'uovo ancora integro. La natura è così e bisogna accettarla. Ma io accetto prima di tutto di essere un essere umano e sono triste per quel piumino bianco che, posso dire, ho visto nascere. Questa storia è iniziata con quattro uova. Quattro speranze di vita. Una purtroppo non ha mai potuto sentire il vento addosso. Una è durata troppo poco per vedere il mondo intorno. Ma due vite hanno dato un senso a tutto. Si perché in natura, vale sempre la pena... "Cinque anatre andavano a sud: forse una soltanto vedremo arrivare, ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare, che bisognava volare... (Francesco Guccini).
Alessandro

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Foto di Pietro Iannetta

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