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8 Giugno 2018

Giornata Mondiale degli Oceani

L’8 giugno di ogni anno si celebra la giornata mondiale degli Oceani

Oceani e mari hanno qualcosa di speciale e misterioso; nonostante ricoprano il 71 per cento della superficie del nostro pianeta, lontani dagli occhi per gran parte dell’anno, stanno morendo soffocati dalla plastica, svuotati dalla pesca, imbrattati dal petrolio fin nelle sue parti più profonde.

Eppure i mari regolano il clima, producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, forniscono sostentamento a milioni di persone ogni anno, sono necessarie per la produzione di numerosi farmaci e ospitano un’incredibile biodiversità. Per festeggiare ed evidenziare l’importanza di questo inestimabile patrimonio comune l’8 giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani istituita dall’Onu l’8 giugno 1992, in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro.

Si stima che ogni anno finiscano in acqua circa otto milioni di tonnellate di plastica. Questi rifiuti si rimpiccioliscono gradualmente e vengono assimilati di numerosi organismi marini entrando in circolo nella catena alimentare (di cui fa parte anche l’uomo che si nutre di pesce). Secondo un recente studio, fino al 90 per cento degli uccelli marini di tutto il mondo ha residui di plastica nelle viscere.

Gran parte delle tartarughe marine ritrovate lungo le coste del Lazio hanno ingerito pezzi più o meno grandi di plastica o sono rimaste avvolte in spezzoni di rete o di cime in nylon con esiti purtroppo molto spesso fatali.

Proprio pochi giorni fa, nuove regole europee hanno finalmente previsto la limitazione, alla commercializzazione di prodotti in plastica oggi di ampia diffusione come bottiglie, stoviglie e piatti, cannucce e cotton fioc, che dovranno essere realizzati esclusivamente con materiali sostenibili.

Inoltre, i produttori saranno tenuti a contribuire ai costi di gestione e bonifica dei rifiuti.

Limitazioni e vincoli saranno inoltre imposti sugli attrezzi da pesca, che rappresentano il 27% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge.

Tutto ciò a partire dal 2025; ma già da oggi ciascuno di noi può contribuire a questa battaglia, che si preannuncia come definitiva per le sorti del pianeta, limitando gli acquisti di materiali plastici non indispensabili e differenziando con attenzione i propri rifiuti.

Anche per riparare in minima parte ai danni prodotti, la Rete Tartalazio, coordinata dalla Direzione Capitale Naturale, parchi ed aree protette della Regione Lazio, in collaborazione con il Centro Ricerche Tartarughe della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e la Guardia di Finanza, restituirà al mare, nei prossimi giorni, al largo dell’Area Marina Protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano” due giovanissimi esemplari di tartaruga marina, soccorsi in difficoltà nelle acque laziali e riabilitati presso lo specializzato centro napoletano.

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