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Sagra dell'asparago Canino

    Millecinquecento uova per un quintale di aspagi. Così Canino, in provincia di Viterbo, festeggia l'ortaggio di produzione locale dal 23 e al 25 aprile. Nel viterbese lo conoscono come "magiatutto" grazie al fatto che dell'asparago non si butta via niente. I caninesi, ne vantano la paternità, perché proprio in questa terra la considerevole precocità di maturazione rispetto agli asparagi coltivati in altre zone (si raccoglie, infatti, già dal mese di gennaio) ne consente un raccolto enorme e di ottima qualità.

    Nel corso della sagra ci sono assaggi con tutti i piatti a base di asparago dal primo al secondo al contorno al dolce. Paja e fieno con asparagi è il più gettonato, preparato con tagliolini gialli e verdi fatti in casa e conditi con asparagi, salsiccia, guanciale, cipolla, panna,funghi, peperoncino e olio extra vergine d'oliva delle piante di Canino.

    Il sabato è prevista la gara del salto della frittata. I partecipanti muniti di padella e frittata già pronta dovranno esibirsi nel fare più giri possibili lanciando la frittata verso l'alto.

    Nello stesso pomeriggio ci sarà una gara di cucina per cuochi non professionisti che realizzeranno i piatti più curiosi con gli asparagi. Per chi di fantasia non manca, è prevista una competizione dedicata all'asparago più grande, più buffo e più pesante che sarà ottenuto attraverso le differenti modalità di coltivazione, che saranno poi gli stessi agricoltori a spiegare.

    Nel programma dei due giorni dedicati all'asparago caninese è prevista la visita alle rovine di Castellardo, il forte che nel Medioevo controllava la strada che permetteva di raggiungere Roma evitando le paludi dell'Aurelia. In via eccezionale ci sarà la visita alla necropoli etrusca delle Cento Camere nella frazione di Musignano, di proprietà del Principe di Torlonia. Poi naturalmente vicino a noi c'è sempre l'affascinante necropoli etrusca di Vulci con il bellissimo parco e la vecchia città. Lungo un percorso che fonde natura ed archeologia industriale, si trovano l'ex mattatoio comunale, di inconfondibile architettura del ventennio fascista, ancora in buone condizioni e un mulino del 1860. Proseguendo incontriamo il monumento di archeologia industriale più pregiato di Canino e di tutto il Lazio: la Ferriera. Subito dopo c'è una deliziosa cascata di alcuni metri che tutt'intorno ha levigato la roccia basaltica.

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