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Cammino Naturale dei Parchi
25° Tappa: San Pietro della Ienca-L'Aquila
4° settimana

Ultima tappa, binomio inscindibile tra natura e spiritualità

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    punto di partenza del percorso
  • Quick info

    • Difficoltà: E
    • Distanza: 14 Km
    • Dislivello in salita: 508 m
    • Dislivello in discesa: 951 m
    • Tipologia: Urbano, A piedi

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    San Pietro della Ienca è un piccolo borgo ai piedi del Gran Sasso d'Italia; un tempo le strutture presenti erano utilizzate dai pastori di Camarda, oggi esse sono state ristrutturate a fini di un utilizzo turistico. La chiesa medioevale ospita il piccolo santuario, primo in Europa dedicato a San Giovanni Paolo II che venne qui più volte in visita.

    Da San Pietro il percorso scende veloce verso la valle sottostante attraversata dal fiume Raiale, che più a valle fornirà una splendida cornice al santuario della Madonna d'Appari di Paganica (AQ) dichiarato monumento nazionale nel 1902.

    Si risale il torrente per un breve tratto e immediatamente dopo aver superato la Masseria Cappelli e il suo mulino, parzialmente ristrutturata, si lascia la valle per salire ad occidente sull'altopiano che svelerà di nuovo il magnifico contorno montuoso che sovrasta la conca aquilana con il massiccio del Gran Sasso alle spalle del camminatore e la catena del Monte Ocre - Monte Cagno - Sirente direttamente alla sua vista.

    Superati gli altipiani dediti al pascolo e a residuali coltivazioni si scende nel piccolo paese di Collebrincioni, e da qui, attraverso una splendida valle, si scende verso la pineta e il convento di San Giuliano. Scendendo si incontra la piccola chiesa della “Madonna e Fore” meta pomeridiana degli aquilani e luogo di incontro e di preghiera, come da tradizione, nella domenica delle Palme. Al termine del sentiero si entra in città e attraverso il centro storico si giunge alla Basilica di Collemaggio meta ultima del Cammino Naturale dei Parchi.

    La tappa in briciole

    Da San Pietro della Ienca si scende verso il torrente Raiale e lo si risale sino a superare la “Masseria Cappelli” per poi piegare ad ovest e risalire fino agli altipiani che sovrastano L’Aquila; da qui in discesa si giunge dapprima al piccolo abitato di Collebrincioni, e poi si scende verso il Convento di San Giuliano attraverso l’omonima pineta, purtroppo parzialmente distrutta da un incendio negli anni addietro, e si giunge a L’Aquila. L’ultima parte urbana del percorso, attraverso il centro storico martoriato dal terremoto del 2009 ci conduce alla Basilica di Collemaggio.

    Viaggio tra  Natura e Spiritualità

    Il percorso offre scenari paesaggistici meravigliosi con le cime prossime alla conca aquilana solcata dall’Aterno, prima fra tutte quella del Gran Sasso (2912 mt.), del Monte Ocre e del Monte Cagno, e quelle osservabili in lontananza, soprattutto quando lo sguardo punta a meridione con il Sirente, a sud-ovest e la Majella a sud-est. Tanta bellezza naturalistica ha fatto sicuramente da ispirazione nella costruzione dei borghi e dei luoghi di culto elevati anche a monumento nazionale come la citata chiesa della Madonna d’Appari (Paganica) e la Basilica di Collemaggio (L’Aquila). Una citazione particolare merita quest’ultima, che fu costruita per volere di Pietro dal Morrone, l’eremita che qui verrà incoronato Papa nel 1294 con il nome di Celestino V e che Dante cita nella Divina Commedia come “colui che per viltadae fece il gran rifiuto”.