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5 Marzo 2023

Il 29 gennaio del 2023 il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini compie 40 anni

Jenne: Il prossimo 4 marzo un convegno nel monastero di Santa Scolastica per l'importante anniversario

Una giornata importante quella di ieri legata ai 40 anni del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini infatti l’atto ufficiale “Legge regionale n. 8” che sancisce la nascita del Parco è datato 29 gennaio 1983. Da allora molta strada è stata fatta ed è cresciuta nell’opinione pubblica la consapevolezza dell’importanza dell’Ente Parco per la protezione ambientale, lo sviluppo sostenibile del territorio e il supporto all’economia locale.

“I 40 anni trascorsi hanno abbracciato diverse generazioni –commenta il Presidente dell’Ente Domenico Moselli- e con esse le tante trasformazioni sociali, economiche, culturali, ambientali che hanno subito l’Italia e il nostro territorio; possiamo senz’altro affermare che la storia di questo territorio è la storia delle aree interne appenniniche, con gli stessi problemi, le stesse opportunità, lo stesso amore viscerale per questa terra e per le sue antichissime tradizioni: terra di monaci, terra di cultura, terra di pastori,  terra di lupi, terra di boschi e di montagne. Come le altre aree interne appenniniche essa ha conosciuto il fenomeno dello spopolamento: troppo lontane le grandi città, le grandi vie di comunicazione, sulle quali è stato indirizzato negli anni tutto lo sviluppo economico, tralasciando colpevolmente le aree di montagne, le periferie, i piccoli borghi, non ascoltando, potremmo dire, il cuore pulsante e tenace dell’Italia. Negli ultimi anni, però, stiamo assistendo ad una sorta di rivincita! Grazie all’operosità delle enti pubblici, che sempre più spesso operano  in sinergia, alle associazioni, alle scuole, alle attività imprenditoriali,  alle varie istituzioni, laiche e cattoliche, questo territorio sta risalendo la china, soprattutto sta richiamando un numero sempre più alto di turisti e sta riscoprendo, sia pure a fatica, un’agricoltura tipica e di qualità. Ed è soprattutto  sul turismo  che il parco ha scommesso in questi anni, nella consapevolezza che  tutela e valorizzazione del territorio debbano e possano stare insieme. Turismo lento, turismo escursionistico, turismo esperienziale, turismo attivo, turismo all’aria aperta: sono tante le definizioni di un tipo di vacanza che in Italia viene ormai preferito agli altri e per il quale il nostro territorio rappresenta una meta perfetta, basato su un rapporto intenso con una natura meravigliosa ed incontaminata, che sia in grado di lasciare nel turista il ricordo di un’esperienza attiva e unica”. 

“La missione per la quale il parco nasceva 40 anni fa, -continua il direttore Carlo Di Cosmo- ovvero la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, si è arricchita, come abbiamo visto, ma non è certo cambiata, anzi! I cambiamenti climatici in corso, che se non vengono fermati decreteranno la fine dell’intero pianeta, hanno reso drammaticamente attuale il tema della biodiversità e la tutela degli ecosistemi naturali. La funzione dell’ area protetta, dunque, oggi è ancora più importante e decisiva, non solo per questo territorio, ma per l’intera regione: in occasione dell’importante ricorrenza vogliamo rinnovare tutto il nostro impegno e la nostra dedizione alla tutela degli ecosistemi, che rendono il nostro territorio unico e meraviglioso,  e al perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Il 4 marzo 2023 organizzeremo  un convegno presso il monastero di Santa Scolastica, durante il quale premieremo gli studenti vincitori del concorso “disegni-AMO il parco” e i cui disegni sono stati inseriti nel calendario 2023, e descriveremo le opere e le attività più significative realizzate durante questi 40 anni (la realizzazione di ostelli, centri visita, volubri, la reintroduzione dei cervi, la prevenzione dei danni da fauna selvatica, gli indennizzi erogati agli agricoltori e agli allevatori, la manutenzione e l’ampliamento della rete sentieristica e dei cammini, i corsi di formazione e l’educazione ambientale erogati, il lavoro fatto insieme alle associazioni,  i monitoraggi faunistici ecc.; opere e attività improntate tutte alla tutela e allo sviluppo sostenibile del territorio. Nei giorni precedenti al convegno e per un’intera settimana allestiremo, nel monastero,  la mostra degli animali selvatici imbalsamati”.

di Danilo Ambrosetti

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