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3 Settembre 2020

Il Parco Riviera di Ulisse si apre alla Citizen Science

È stato presentato oggi, giovedì 3 settembre, alle ore 11:00, presso la sede dell'Ente Parco, il progetto di monitoraggio diffuso delle nostre aree naturali. I cittadini che parteciperanno (prima di tutto scuole e associazioni locali) nei prossimi mesi ai progetti di Citizen Scienze, verranno addestrati a riconoscere particolari specie animali e vegetali e poi forniranno, attraverso la loro spontanea iniziativa, i dati raccolti al personale specializzato per la successiva analisi.


Il protocollo di intesa coinvolge, oltre al Parco Riviera di Ulisse, quello dei Monti Aurunci, la Società dei Naturalisti di Napoli e il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e prevede l’implementazione di attività finalizzate:
• alla caratterizzazione geologica e geomorfologica delle aree dei parchi;
• all’individuazione e rilevazione delle emergenze geo ambientali presenti sul territorio, con particolare attenzione alla presenza di aree in frana e/o soggette a fenomeni erosivi intensi, inclusi quelli attivi lungo la costa. Tematiche, queste, di fondamentale interesse nell’ambito di parchi naturalistici suburbani;
• all’individuazione di siti contaminati da attività antropica, incluse le aree marine e costiere protette;
• all’individuazione e allo studio, nonché al recupero, di aree archeologiche;
• al supporto e alla predisposizione di materiale divulgativo (guide/monografie) relativo a geo siti e geo itinerari, che facilitino la fruizione dei territori urbani e rurali presenti nell’area dei parchi;
• alla partecipazione, realizzazione e promozione di eventi ed iniziative, finalizzati alla diffusione delle conoscenze naturalistiche, in particola re presso le giovani generazioni.
 

Anche territori come il nostro, dice la Presidente del Parco Riviera di Ulisse Carmela Cassetta, che, vista la forte antropizzazione, si ritengono del tutto noti alla scienza, possono riservare molte sorprese grazie al monitoraggio diffuso e capillare previsto da questo accordo. Quella che proponiamo non sarà un esercizio di scuola o un occasione di educazione ambientale, ma la partecipazione a una vera ricerca universitaria e una reale opportunità per i cittadini di dare un effettivo contributo alla tutela del territorio nel quale viviamo.

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