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Cammino Naturale dei Parchi
14° Tappa: Corvaro – Castiglione
3° settimana

Dal borgo medievale di Corvaro a Castiglione per la Valle di Malito ("Via e sopre")

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    punto di partenza del percorso
  • Quick info

    • Difficoltà: E
    • Distanza: 12,1 Km
    • Dislivello in salita: 600 m
    • Dislivello in discesa: 612 m
    • Tipologia: A piedi, Urbano

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    Descrizione Tappa:

    Dal Museo della Duchessa si rifà a ritroso il percorso della precedente tappa fino al bivio posto sopra Fonte Vecchia dove si svolta a destra e subito dopo a sinistra per iniziare la salita che attraverso il querceto misto porterà in località “Croce”, un quadrivio, dove si svolterà a destra per seguire la carrabile, chiamata localmente “a via e sopre”, immersi da subito nei castagneti secolari. La Strada ai piedi del Monte Cava serve le attività agro-silvo-pastorali che si svolgono qui praticamente tutto l’anno, testimoniate dai tanti casali che si trovaro lungo la via. Se si eccettua la Fonte del Pidocchio da dove scorga un rivolo d’acqua, l’unico punto d’acqua è “Fonte Cottorino”, a metà percorso, a quasi 1300m di quota. Splendidi gli scorci nelle zone più aperte, con la sottostante Valle di Malito, i monti dell’Altopiano del Rascino a nord-ovest e i Monti Simbruini con la vetta del Monte Viglio a sud. L’ultimo tratto della strada bianca è costeggiato da faggi monumentali, da qui si segue, svoltando a destra, la strada che dapprima  asfaltata e poi di nuovo bianca, dopo circa 2,8km giunge alla chiesa del piccolo villaggio di Castiglione di Tornimparte (AQ), il cui nome deriva dalla presenza in epoca medievale di un castello, quello di Sant'Angelo di Castiglione, testimoniato dalla presenza di alcuni resti su di un monte che domina la vallata; il complesso fu distrutto nel 1200 dalle sollevazioni popolari e venne ricostruito, come altri castelli, per la sua posizione strategica al confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, per volere di Giovanna I di Napoli.

    Da qui si comincia

    Dal Museo della Duchessa si ripercorre il percorso a ritroso della tappa precedente sino al bivio posto sopra Fonte Vecchia dove si svolta a destra e subito dopo a sinistra per salire sino a località La Croce dove al quadrivio si gira a destra e si percorre la strada carrabile bianca sino a ricongiungersi con la quella asfaltata proveniente dal fondo della Valle di Malito, qui si svolta di nuovo a destra fino al borgo di Castiglione. Punto di approvvigionamento acqua Fonte Cottorino a metà percorso.

    Alla scoperta della fauna e dei boschi secolari di castagno

    Nei boschi si potranno osservare i rapaci forestali come l’Astore e lo Sparviere, nelle zone aperte l’Aquila reale, la Poiana, nei prati il Capriolo, i Cinghiali e le Lepri. Dopo il primo valico (La Croce) enormi castagni secolari sveleranno al visitatore l’antico connubio tra natura e uomini, non di rado infatti lungo la strada si potranno osservare vecchi casolari ristrutturati testimoni di attività che si svolgono ormai da millenni su queste montagne. Per gran parte del percorso si potrà ammirare la sottostante Valle di Malito, ricca d’acqua, è solcata dal Torrente Apa. Il nome di “Malito” porta a due possibili interpretazioni: la prima alla numerosa presenza storica di meli (in latino "malus"), la seconda  invece sembra attribuirne il nome al destino che toccava a chi anticamente transitava per la valle e veniva "predato" dei propri averi (Malito= male itus). La tappa termina a Castiglione di Tornimparte (AQ).

     

    Variante

    Dal borgo medievale di Corvaro a Castiglione per la dorsale del Monte Cava – Monte Rotondo

    Si parte dal Museo della Duchessa a Piazza Regina Margherita superato l’acciottolato in discesa, ci si trova davanti alla chiesa e alla piazza di San Francesco, che si lasciano sulla destra, prendendo la stradina sulla sinistra e si sale verso la parte più antica del paese  per giungere davanti a Porta Calata, unica porta delle cinque d’accesso al borgo medievale rimasta in piedi, da qui aggirando i resti delle mura di cinta e quelli dei torrioni di guardia si giunge a Fonte Capulaterra, sopra la quale spiccano i resti maestosi della Rocca, con l'abitazione del signore, gli alloggiamenti per le truppe e i depositi per le munizioni. Superato il castello medievale inizia il sentiero che gradualmente attraverso freschi boschi porterà ai coltivi di media montagna e ai castagneti secolari, dove sono visibili impianti di captazione e fonti (Fonte Prata 1150m e Fonte dei Copelli 1200m). In queste fontanili è certa la presenza del Tritone crestato (Triturus carniflex) e Tritone punteggiato (Triturus vulgaris). Superato Fonte dei Copelli e l’omonimo rifugio a meno della metà del percorso, il camminatore non avrà più punti d’acqua a sua disposizione per rifornirsi. Da qui il bosco, ormai di faggio puro, si dirada al procedere della salita per lasciare il posto ai pascoli d’alta quota. Oltrepassato Coppo di Cava, piegando a sinistra ed il valico di Femmina Morta si continuerà, oltre i due laghetti, a salire sino alla quota di 1830m, in località Ferrarecce, per poi iniziare la lunga discesa verso Castiglione attraverso le praterie e le splendide faggete di quota.

    Da qui si comincia

    La tappa inizia presso Fonte Vecchia, parte quattrocentesca di Corvaro, ai piedi dei contrafforti rocciosi della Rocca Medievale. Il percorso lambisce la Chiesa e la piazza di San Francesco e sale verso la parte più antica del paese dove aggirando le mura e i torrioni del borgo medievale, si giunge presso la Fonte di Capulaterra dalla quale si può ammirare da vicino la Rocca di Corvaro. Da qui il sentiero, utilizzato per secoli dalle persone del luogo per svolgere le proprie attività legate all'agricoltura, alla pastorizia, alla cura dei boschi e dei castagneti, raggiunge Fonte Prata a 1150m di quota e poi, attraverso un castagneto secolare, la Fonte e il Rifugio dei Copelli, da qui la strada carrabile si inerpica fino a terminare nella zona sovrastante il Coppo di Cava, qui il percorso piega a sinistra. Superato il Vado di Femmina Morta e i piccoli laghetti si sale fino ai 1830m delle Ferrarecce per poi scendere attraverso boschi ed ex coltivi a Castiglione di Tornimparte (AQ).

    Uno sguardo sull’Appennino

    Una volta lasciato il bosco, lo sguardo potrà spaziare sino a i Monti Simbruini a sud, al Terminillo a Nord-ovest e con la costante presenza della sottostante Valle di Malito ricca di boschi, acqua e coltivi. Dopo il valico del “Vao di femmina Morta” si presenterà maestoso alla vista anche il Gran Sasso d’Italia