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Il lago e i borghi storici: Artena

    ARTENA. La sua posizione strategica ha caratterizzato lungamente la vita della città, che nel suo nucleo storico è rimasta praticamente uguale dal 1557. In quell’anno la vecchia città di Artena, che allora si chiamava Montefortino, fu completamente distrutta: rasa al suolo, incendiata, arata e seminata col sale.Le distruzioni sono state molto costanti nella storia di Artena (Montefortino). La prima che si conosce avvenne nel 1237, quando il Papa Gregorio IX e l'imperatore Federico II si erano dichiarati nuovamente la guerra. L'imperatore, a giudizio del Papa, aveva vincolato i diritti della Chiesa ed aveva fatto eleggere suo figlio Enzo, Re di Sardegna, terra che era assoluto feudo papale. Gregorio IX, certo che Federico II volesse fare di Roma la capitale del suo impero, lo scomunicò per la seconda volta. A Roma, però, Federico trovò valido appoggio in alcune tra le famiglie più importanti che erano schierate contro il Papa. Il cardinale Giovanni Colonna, notoriamente contro il Pontefice, appena saputo della rottura completa tra il Papa e l'Imperatore, uscì da Roma con i suoi uomini armati e si portò a Palestrina, roccaforte della sua famiglia. Dalla città prenestina realizzò alcune spedizioni, occupando per conto di Federico II, Tivoli, Montecelio e il ponte sull'Aniene. Nell'estate del 1241 l'imperatore raggiunse il cardinale mentre le sue truppe saccheggiavano l'intera regione. Montefortino fece fiera resistenza agli attacchi portati dalle truppe imperiali, ma alla fine dovette capitolare. Tremenda fu la vendetta di Federico Il che ordinò la distruzione del paese. Artena (Montefortino) fu distrutta per altre tre volte nel periodo che va dal 1526 al 1557. Queste volte, però, furono le truppe papali ad annientare il paese. L'ultima fu la volta più terribile. La città fu completamente abbattuta, arata e seminata con il sale per ordine di Papa Paolo IV(Per saperne di più leggere il libro: "Arato e seminato col sale" di Vittorio Aimati). La ricostruzione da quell’ultima crudele distruzione arrivò grazie soprattutto al Cardinale Scipione Borghese, che diventò padrone del feudo di Artena (Montefortino), e che per la città volle una riedificazione attraverso un piano urbanistico all’avanguardia per l’epoca.

    LA CITTA' SUL PIANO DELLA CIVITA. Artena è un toponimo antichissimo, di origine sicuramente pretolina. Tito Livio, storico padovano cui si deve la storia di Roma antica, conosceva sotto il nome di Artena due città diverse: una certamente del popolo dei Ceriti, posta tra Cerveteri e Veio e che fu distrutta al tempo dei re di Roma; l'altra Volscorum oppidum, di cui egli racconta l'assedio da parte dei romani. L'identificazione del luogo con l'Artena liviana, tuttavia, non convince gli studiosi. Secondo gli archeologi dell'università di Lovanio (Belgio) la topografia della roccaforte volsca, del tutto particolare, raccontata da Livio, non si collega affatto con la disposizione dei luoghi che presenta la "Civita"- il luogo dove sorgeva originariamente il paese - anche se la distruzione della prima fase edilizia della città, avvenuta attraverso un incendio, potrebbe provare che la stessa città sul Piano della Civita fossa stata oggetto di un assedio vero e proprio. Dal XVII secolo ad oggi numerose altre identificazioni sono state proposte anche se in modo troppo vago per autorizzare una localizzazione precisa. Solamente nel 1982 l'archeologo Lorenzo Quilici avanzò l'ipotesi che la città sul Piano della Civita fosse Ecetra, che era la grande metropoli del popolo dei Volsci. Tito Livio e Dionisio attribuiscono ad Ecetra un ruolo preminente nelle guerre che opposero, nei secoli V e VI, i Volsci ai Romani. Un'altra ipotesi fu avanzata, un secolo prima, dallo storico De La Blanchere, secondo il quale il nome della città antica potrebbe nascondersi sotto l'etnico greco Fortino, indicato da Dionigi di Alicarnasso nell'enumerazione dei popoli di origine latina che si riunirono verso il 500 per concludere la grande Lega Latina contro Roma. Se fosse questo il caso, la denominazione medievale di Montefortino (primo nome di Artena), potrebbe trovare la sua etimologia ancora più in alto, e cioè nello stesso antico nome della città che si trovava sul Piano della Civita. Da questo a voler restituire alla Civita il nome di Fortinum c'è solo un passo, anche se mai attestato da alcuna fonte antica. La soluzione del giallo dell'antica città del Piano della Civita, comunque, dipenderà esclusivamente da una futura scoperta.

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