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30 Dicembre 2020

Avviata la prima fase di monitoraggio nazionale sul Lupo

Dallo scorso mese di novembre, il personale dell’area tecnica-ambientale del Parco dei Castelli Romani ha avviato una prima fase di rilevamento riguardante il monitoraggio nazionale sul Lupo.

L’indagine nel territorio della Regione Lazio è coordinata dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in base a linee guida validate dal Ministero dell’Ambiente. I primi sei mesi di monitoraggio serviranno a ricavare una prima base di dati, dai quali si partirà poi per il monitoraggio vero e proprio.

Obiettivo del monitoraggio è quello di effettuare una stima sulla distribuzione e consistenza numerica degli esemplari sull'intero territorio nazionale. Il campionamento si effettua solo su alcune aree specifiche precedentemente individuate, cioè delle celle quadrate di lato 10 km, nelle quali sono stati delimitati i cosiddetti transetti (di lunghezza pari ad alcuni chilometri). Lungo i transetti avviene la ricerca dei campioni, principalmente escrementi ma anche resti di predazione e altri segni di passaggio, che permetteranno di capire la presenza del Lupo. I controlli si effettuano con cadenza bimestrale e con almeno tre repliche per transetto. I campioni vengono prelevati con l’utilizzo di apposita strumentazione e i dati devono essere annotati su schede insieme al materiale fotografico o acquisiti con l’utilizzo di una App opportunamente creata per l’indagine. Una parte dei campioni sono inviati all'ISPRA per le analisi genetiche mirate a confermare l'attribuzione degli stessi al lupo.

I tecnici dell’area ambientale del Parco hanno da poco concluso il primo ciclo di percorrenza dei quattro transetti predisposti ed hanno inviato i primi dati al referente. L’Ente ha anche predisposto l’acquisto di nuove fototrappole di alta qualità ed affidabilità che saranno a breve installate ed aiuteranno ad implementare la raccolta dei dati.

I dati raccolti finora hanno confermato la presenza del Lupo sul territorio, ma è ancora lunga la strada che ci consentirà di arrivare a comprendere di più sulle sue abitudini, il numero effettivo di presenze e la distribuzione di questa specie nella nostra area naturale protetta.

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