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18 Settembre 2020

Presenza del moscardino nelle cassette nido, al via la sessione di rilevamento

In questi giorni i tecnici dell’area ambientale del Parco dei Castelli Romani stanno verificando la presenza del moscardino all’interno delle cassette nido posizionate in un’area campione all’interno del nostro territorio.  Le cassette nido sono state installate nel 2015 per il monitoraggio del Muscardinus avellanarius e il Parco dei Castelli Romani fa parte della Rete regionale di monitoraggio che comprende 13 aree protette del Lazio, un parco nazionale, una zona non protetta.

Come ogni anno, nel periodo da maggio a novembre si effettuano i controlli per rilevare la presenza del piccolo roditore di colore rossiccio della famiglia dei gliridi, raccogliendo dati utili, in quanto il moscardino rappresenta un importante indicatore della frammentazione degli habitat. Si tratta, infatti, di una specie di interesse comunitario, presente in tutta la penisola e, in base alla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, sottoposta a tutela in tutta Europa.  

Al momento, le osservazioni in corso non hanno rilevato all’interno delle cassette nido la presenza del moscardino, bensì quella di altri esemplari come il ghiro e il topo selvatico ancora in piena attività. Sono stati inoltre individuati molti nidi realizzati con morbido muschio e utilizzati nella scorsa primavera da piccoli passeriformi.

La sessione di rilevamento, in cui verranno acquisiti tutti i dati utili, relativi al monitoraggio regionale, sarà ripetuta a novembre. A febbraio inizierà la fase di controllo, pulizia e ripristino delle cassette nido e nel corso del prossimo anno si continuerà con la misurazione di alcune variabili ambientali (copertura e altezza dei vari strati di vegetazione e della vegetazione complessiva, diametro medio delle specie legnose e altri) per capire qual è l’habitat preferenziale della specie.

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