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Uomo e territorio

Uomo e territorio

Il territorio del Parco negli ultimi decenni ha subìto notevoli modifiche. L'uso del suolo è cambiato per l'evolversi delle attività dell'uomo: ad esempio il taglio massivo della legna per il riscaldamento delle case e per l'utilizzo nei cantieri, negli anni Cinquanta e Sessanta ha condizionato molto l'aspetto delle forre del Treja. Con l'inizio della tutela del territorio grazie alla presenza del Parco, istituito nel 1982, l'aspetto si è modificato visibilmente. Sia il borgo di Calcata che quello di Mazzano Romano si trovano arroccati a strapiombo sulla valle del fiume Treja, costruiti nel Medioevo in quei luoghi per rimanere ben difesi dagli attacchi nemici. Ma il territorio del parco riveste notevole importanza anche per le testimonianze archeologiche. Numerose sono le necropoli rinvenute e in particolare quelle attribuite all'antico centro di Narce, tra le capitali dell'agro falisco e cioè di quell'area occupata dall'antico popolo italico dei Falisci che parlava un dialetto latino e che si schierò al fianco degli Etruschi contro le prime mire espansionistiche dei Romani.

Storia del territorio

Il parco Valle del Treja sorge in territorio falisco, i cui due centri principali furono Falerii a nord, l'attuale Civita Castellana, e Narce a sud.

I Falisci, attivi tra l'VIII ed il V secolo a.C., parlavano una lingua simile al latino ma erano legati da stretti rapporti politici e culturali all'Etruria. La loro economia era basata su agricoltura e allevamento. Ebbe notevole importanza l'arte ceramica e dai carmina fescennina si desume la concezione di vita gioiosa, spensieratezza e godimento dei piaceri conviviali di questo popolo. I Falisci si opposero strenuamente ai Romani nel territorio della Valle del Tevere.

Narce era costituita da tre insediamenti, Narce, Monte Li Santi e Pizzo Piede, che affondavano le loro origini nell'età del Bronzo medio (XIV sec. a.C.) fino alla prima età del Ferro (X sec. a.C.). Nell'VIII secolo a.C si assistette ad una colonizzazione del territorio da parte di Veio. La fioritura di questa città anticipò l'ascesa di Falerii. Gli studiosi ipotizzano che Narce risentì della caduta di Veio nel 396 a.C. e di quella di Falerii nel 241 a.C., a seguito della quale si spopolò. Una nuova espressione urbana in questi luoghi si ebbe in età medievale con il costituirsi dei centri di Calcata e di Mazzano.

Archeologia e arte

Il Parco Valle del Treja sorge in territorio falisco, i cui due centri principali furono Falerii a nord, l'attuale Civita Castellana, e Narce a sud.

I Falisci, attivi tra l'VIII ed il V secolo a.C., parlavano una lingua simile al latino ma erano legati da stretti rapporti politici all'Etruria. La loro economia era basata su agricoltura e allevamento. Ebbe notevole importanza l'arte ceramica e dai carmina fescennina si desume la concezione di vita gioiosa, spensieratezza e godimento dei piaceri conviviali di questo popolo. I Falisci si opposero strenuamente ai Romani nel territorio della Valle del Tevere.

Narce era costituita da tre insediamenti, Narce, Monte Li Santi e Pizzo Piede, che affondavano le loro origini nell'età del Bronzo medio (XIV sec. a.C.) fino alla prima età del Ferro (IX sec. a.C.). Nell'VIII secolo si assistette ad una colonizzazione del territorio da parte di Veio. La fioritura di questa città anticipò l'ascesa di Falerii.

Il Museo Archeologico Virtuale di NArce (MAVNA) a Mazzano Romano, raccoglie fisicamente e virtualmente reperti falisci ritrovati nel territorio tra Calcata e Mazzano ed in alcuni casi venduti a prestigiosi musei esteri. Per ulteriori informazioni sul museo visitate il sito www.mavna.it

Molti i ritrovamenti nelle tombe, tra cui:

. oggetti di uso personale in argento e oro;

. elementi del carro;

. armi;

. corredi da banchetto in bronzo;

. corredi di vasi ornati;

. affreschi pittorici murali.

Artigianato

Il territorio del Parco si sviluppa a cavallo di due Province (Roma e Viterbo) e coinvolge due piccoli comuni, Calcata e Mazzano Romano. L'attività artigianale è ancora molto presente, in particolare nel borgo di Calcata, dove abitano artisti e artigiani venuti da varie parti d'Italia e del mondo. Presente l'artigianato del cuoio, del legno, della carta, della terracotta, dei metalli, e molti altri. Artisti espongono disegni, quadri e sculture. Fino ad alcuni anni fa inoltre, è stata attiva a Mazzano una fornace di tegole e mattoni fatti a mano.