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Bosco sotto Calcata

    Deviando ancora a destra si arriva sulle sponde del torrente e lo si segue sulla sinistra. Lungo le rive sassose, qui, nell'ombroso e umido tunnel della forra s'incontrano felci dalle fronde strepitose, lingue cervine lunghe un braccio: e poi primule, polmonarie e bucaneve a seconda della stagione. Anche per la fauna, l'elenco è lungo e importante ma certo non verificabile in una singola gita: le martore, le istrici, i gufi, il raro gatto selvatico e persino la lampreda, un pesce privo di mascella autentico "fossile vivente", è inutile prometterli a chi non è più che fortunato. Ma ci si può rifare con lo sparviero, la poiana, la donnola e la natrice dal collare, che non di rado si vede attraversare il corso d'acqua a caccia di anfibi. Va segnalato che l'elevato valore naturalistico di questi luoghi, naturalmente, non si esaurisce entro i confini del parco (di cui qui ci troviamo all'estremità settentrionale). Non a caso, poco a nord-ovest dell'area protetta si trova il sito d'interesse comunitario (Sic) Fosse Cerreto, che si estende su 330 ettari lungo le sponde dell'omonimo corso d'acqua. Si tratta di un vallone tufaceo con ambienti rupestri e fluviali di particolare importanza per l'avifauna e per l'ittiofauna: vi sono stati censiti come presenti, infatti, rapaci come il biancone o il lodolaio e pesci quali il ghiozzo di ruscello e il vairone. Specie di grande importanza, soprattutto queste ultime vista la situazione sempre più critica in cui versano i pesci d'acqua dolce nel nostro Paese.

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