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Lago di Mezzano

    Lo specchio d'acqua si raggiunge per la stradina che, fattasi subito sterrata ma ben percorribile, attraversa i campi assai piacevolmente. Questi i suoi numeri: una quota di 452 metri sul livello del mare, un diametro di 800 metri, un'area di 0,47 chilometri quadrati, una profondità di 30-40 metri. In fondo alla strada il lago compare sulla destra, tra i rami del bosco, dove alcuni sentieri scendono verso la sponda. Proseguendo in auto e andando al bivio in fondo alla discesa a destra si apprezza un bel panorama sul suo specchio azzurro, incastonato tra i boschi e i campi in uno scorcio di bucolica bellezza.

    Non avendo immissari, lo specchio d'acqua si alimenta solamente con le piogge - l'oscillazione annuale del suo livello è di circa 40 cm - dando anche origine al fosso delle Volpi, che più a valle prende il nome di fiume Olpeta. La conca lacustre ha la forma a cono rovesciato tipica dei laghi vulcanici.

    Per una pura casualità nel 1972 sul fondo del lago vennero rinvenuti due piccoli orci in ceramica databili all'età del Bronzo. L'amministratore della tenuta che circonda il lago, Fortunato Sonno, mentre pescava trovò agganciati all'amo due piccoli orci di ceramica risalenti all'età del Bronzo. Già l'anno successivo iniziò una campagna di rilevamento e raccolta di materiali, sotto gli auspici della soprintendenza archeologica per l'Etruria meridionale. A venire alla luce fu un abitato già esistente nell'eneolitico (III millennio a.C.), con resti di palafitte, vasi e numerosi oggetti in bronzo, in parte oggi esposti nel museo di Valentano. Tra i materiali trovati spiccano due spade; una, per forma e tipologia, ha un solo eguale in Italia; l'altra, per la scarsa durezza dovuta alla lavorazione, ha portato gli studiosi a ritenerla non realizzata come arma ma piuttosto come offerta votiva.

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