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Acetosella

    Il nome scientifico è “Oxalis acetosella”, della famiglia delle Oxilidaceae, deriva dal greco oxys (acuto e pungente) per il sapore acido della pianta e hals (sale) per l’elevata quantità di acido ossalico.  Pianta erbacea il cui bulbo è perenne, da cui ogni anno nascono fiori e foglie, le sue dimensioni raggiungono circa 15 cm. Le foglie presentano 3 segmenti articolati e bilobi, carnose con peli sul margine e punteggiate nella pagina superiore, il frutto costituito da una capsula, raramente arriva a maturità. Il fiore di colore bianco, ma anche rosa o giallo (Oxalis pes caprae), si presenta costituito da infiorescenze ombrelliformi portanti da 5 a 12 fiori.

    La pianta esile, per proteggersi durante la pioggia e le giornate ventose, tende a ripiegarsi su se stessa. Di notte, ma anche nei giorni piovosi, i petali si rinchiudono uno sull’altro, il fiore prende così le sembianze di una piccola campanula pendula. Da questa sua caratteristica, il significato attribuitogli nel linguaggio dei fiori e delle piante ovvero protezione e amore materno, ma l’acetosella ha anche un altro significato simbolico ossia fine delle preoccupazioni, attribuito in quanto la sua fioritura avviene sempre poco prima della primavera. Fiorisce infatti precocemente, prima che gli alberi mettano le foglie limitando la luce del sole.   

    Si utilizza come diuretico e depurativo e per uso esterno come impacchi sulla pelle arrossata. Viene usata anche nelle insalate, ma contenendo come principio attivo l’acido ossalico, se ne sconsiglia l’uso per le persone che soffrono di calcoli renali, reumatismi articolari, artrite e gotta. In passato visto il contenuto di acido ossalico, serviva per pulire gli oggetti di bronzo, cuoio e rame, e le massaie la utilizzavano come smacchiante per la biancheria, soprattutto in caso di macchie di ruggine e inchiostro

    In Italia si trova in prevalenza nelle zone ombrose e umide (boschi), ma cresce bene in tutti i terreni coltivati e incolti.

     

    Estratto dalla pubblicazione: "I Colori del Bosco"
    Realizzata da: AEA “Latium Volcano”, in collaborazione con il Parco regionale dei Castelli Romani (2013)

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