ParchilazioParchilazio
Uomo e territorioArcheologia e arte

Castello Caetani di Trevi nel Lazio

    Sull'origine del Castello Caetani non esistono fonti storiche che ne consentano una datazione precisa; probabilmente fu fondato intorno all'anno Mille, con il decollo del fenomeno dell'incastellamento.
    Il castello, che si erge imponente su un masso di roccia compatta, comprende un'area di circa mq. 800, con mura alte dai 12 ai 16 metri, spessi alla base almeno un metro, composti di pietra calcarea e di cardellina squadrata.

    E' composto di tre parti principali: la zona sui fronti nord e ovest, ad uso di abitazione del "signore"; la zona sui fronti sud ed est, ad uso prevalentemente militare difensivo, con accesso alla porta ovest; il Maschio. Il castello aveva quindi, funzione residenziale e difensiva. Dalla cima del mastio si può osservare buona parte dell'alta valle dell'Aniene. Nel 1257 Papa Alessandro IV concesse al nipote Rinaldo de Rubeis il feudo della città di Trevi con le annesse proprietà, castello compreso. Pochi anni dopo, nel 1262, con l'avvento di Papa Urbano IV il feudo fu ceduto in proprietà al monastero di Subiaco. Da qui una serie di vicissitudini alternarono più di una volta il papato a De Rubeis come proprietari del castello fino al 1299, anno in cui fu acquistato da Pietro Caetani, fratello di Bonifacio VIII, i Caetani, che occuparono stabilmente il castello per due secoli, ne curarono l'ampliamento, predisponendo ambienti adatti ad essere abitati. In questo il periodo il castello visse il suo massimo splendore, protrattosi poi per tutta la durata della signoria Caetani; questa venne meno nel 1471 quando, Cristoforo Caetani fu cacciato dalla popolazione per malgoverno. Nel 1473 Trevi tornò al monastero di Subiaco ed il castello divenne sede della Curia; nel 1753 Benedetto XIV diede al Comune una differente organizzazione amministrativa ed il castello perse quasi del tutto ogni funzione rappresentativa. Con il passare del tempo le abitazioni del borgo si addossarono alle sue mura, riducendone notevolmente le potenzialità difensive. Nel 1915, dopo il terremoto, con la ricostruzione dell'abitato, una parte del castello venne inglobata nelle case adiacenti. Da allora la Rocca è stata completamente abbandonata con il conseguente crollo di alcune porzioni di murature e di tutti i solai lignei. Nel 1984 iniziarono i lunghi e pazienti lavori di restauro ormai terminati, è visitabile.

    La mappa di Parchilazio.it

    Cerca nella mappa