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Il Castello

    La Rocca era il cuore politico e militare di Galeria. Costruita lungo la pendice nord occidentale della città, fungeva da fortezza e residenza dei Conti di Galeria e dei successivi padroni della città (gli Orsini tra il XIII e il XVII secolo; gli Odescalchi e i Manciforte tra la seconda metà del XVII e il XVIII secolo). Conserva ancora lo straordinario sistema di muraglioni e porte che sfruttava le altimetrie naturali del terreno, a difesa della duplice porta settentrionale; era inoltre un'ottima postazione di osservazione militare sulla campagna circostante. Osservare con attenzione i ruderi della rocca e la disposizione planimetrica dei muri, permette di ricostruire le fasi storiche di questa roccaforte. Il primo nucleo doveva essere una torre medioevale fortificata realizzata con frammenti di selce (lava), a tetto su una falda, costituita da due sale sovrapposte, entrambe con un grande pilastro centrale sul quale poggiavano le coperture dei solai. In seguito ampliata, con l'aggiunta di tre ambienti, forse con funzioni abitative, aveva tre ingressi. Sono ancora leggibili i resti di una rampa di scale che conduceva ai piani più alti e la canna fumaria di uno dei camini che riscaldavano gli ambienti più grandi. Analizzando le rovine del borgo di Galeria si distinguono le tecniche costruttive adottate dall'uomo nel corso dei secoli. Nel caso specifico è evidente il ricorso a materiali di facile reperibilità nel territorio limitrofo. L'uso per i rivestimenti esterni di tufetti regolari e l'impiego di malte armate con ciottoli, probabilmente provenienti dall'alveo del vicino torrente Arrone, sono chiara testimonianza di come nei cantieri tardo medioevali si costruisse "in economia". Infatti, là dove non era possibile spogliare antichi monumenti da marmi o laterizi, si impiegavano le risorse naturali del luogo (vedi il tufo, le lave, la pozzolana) che non richiedevano impegnativi investimenti economici.

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