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4 Giugno 2018

L'uso dei sensi............... con dolcezza

Il 24 maggio, presso la sede della Riserva Naturale Monte Rufeno, si è svolto, con oltre 20 partecipanti, il primo corso di avvicinamento all’analisi sensoriale del miele, tenuto dalla biologa Maria Lucia Piana, esperta in melissopalinologia.

La dott.ssa Piana è parte di una associazione culturale, la AMI, Ambasciatori e Ambasciatrici dei Mieli, che ha come obiettivo quello di sostenere e diffondere la cultura apistica, del miele e degli altri prodotti dell’alveare, ponendosi come un’interfaccia tra il mondo della produzione e quello del consumo, partendo dall’esperienza e dai valori che l’apicoltura sottende, per trasformarle in elementi di conoscenza e crescita culturale.

L’ambito di maggiore competenza e attività è rappresentato appunto dalla promozione del miele di qualità attraverso la valorizzazione delle sue caratteristiche organolettiche. E così, dopo una introduzione generale sulle api e il miele, si è passati alla degustazione dei mieli proposti dalla docente e di una selezione di mieli millefiori locali.

Mieli? Ma il miele non è tutto uguale? No, il miele ha mille sfumature di odori e sapori, dovuti alla differente origine botanica dello stesso. Ciò significa che il miele cambia e si caratterizza diversamente a seconda dei fiori che le api hanno bottinato. Il miele di acacia, liquido e dal tenue aroma vanigliato, non può essere confuso con quello di castagno, che ha profumi che ricordano il cuoio invecchiato e un retrogusto amarognolo e persistente.

Per questo anche il miele millefiori, cioè realizzato con il nettare di tante fioriture, prodotto nello stesso ambito territoriale, pur mantenendo una stessa base di fondo, acquista connotazioni diverse a seconda della fioritura predominante, sia essa il tiglio o il trifoglio.

Vista, olfatto e gusto concorrono per poter apprezzare pienamente questo alimento, estremamente versatile, da provare non solo nelle tisane, ma sui formaggi, freschi e stagionati, sulle carni, e, sempre e comunque, su una fetta di pane.

Il territorio di Acquapendente, con i suoi vasti boschi misti, le sue colline che si riempiono di leguminose foraggere, fino alle zone fluviali, appare decisamente vocato ad una apicoltura di qualità, con un miele millefiori dal colore ambrato, spesso morbidamente cristallizzato, con sentori di rovo, castagno, sulla, acacia e perfino tiglio selvatico. Un prodotto, quello locale, decisamente da provare.

La Riserva Naturale Monte Rufeno sostiene l’apicoltura fatta di buone pratiche, non solo con i propri boschi intatti e ricchi di biodiversità forestale ed erbacea, patrimonio inestimabile, ma anche con il monitoraggio ambientale e floristico realizzato tramite un apiario sperimentale, che permette di rilevare la presenza di fitofarmaci, metalli pesanti quali piombo e cadmio e di effettuare un monitoraggio permanente sulla quantità delle specie vegetali bottinate e, infine, con la diffusione della conoscenza apistica.

I partecipanti, appassionati, apicoltori, ristoratori, studenti di liceo in attività di alternanza scuola-lavoro, sono rimasti colpiti e senza dubbio non guarderanno più un vasetto di miele sugli scaffali del supermercato con la stessa noncuranza, perché i mieli decisamente non sono tutti uguali, a ciascuno il suo.

Sabrina Di Francesco

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