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20 Febbraio 2018

M'illumino di Meno

Siete tutti inviatati a partecipare a "M'illumino di Meno", un'iniziativa nazionale ideata dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2 che ogni anno, dal 2005, chiede ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono proprio indispensabili, alle ore 18:00 di un pomeriggio di febbraio: quest'anno sarà venerdì 23 febbraio ed anche la città di Orvieto, grazie alla sensibilità ed alla collaborazione del Comune, della Vetrya S.p.A., dell'Ass.ne Scientifica Astronomica "Nuova Pegasus" e dell'A.S.D.S. "E. Majorana", spegnerà le luci di alcune sue piazze e vie del centro storico e non solo. Ricordiamo che per M'illumino di Meno si sono spenti la Torre di Pisa, il Colosseo, l'Arena di Verona, ma anche la Torre Eiffel e la Ruota del Prater di Vienna. In particolare l'invito per quest'anno è spegnere le luci ed andare a piedi: una marcia, una processione, una ciaspolata, una staffetta, una maratona o una mezza maratona, perché sotto i nostri piedi c'è la Terra e per salavarla bisogna cambiare passo.

L'appuntamento sarà quindi alle ore 17:00 dal Vetrya Corporate Campus in loc. Sferracavallo dove, un gruppo di camminatori "meno illuminati-e-a-piedi" di Vetrya S.p.A., si dirigerà verso la Torre del Moro nel centro storico di Orvieto; alle ore 18:30 avverrà lo spegnimento dell'orologio della torre e da qui inizierà una passeggiata in notturna a cura dell'Ass.ne A.S.D.S. "E. Majorana" fino al piazzale superiore del Parcheggio Campo della Fiera. A questo punto, grazie allo spegnimento dell'illuminazione pubblica, meteo permettendo, si avrà la possibilità di ammirare il cielo notturno nella sua naturale bellezza, in assenza di inquinamento luminoso, con l'ausilio di alcuni puntatori laser e di un telescopio per l'osservazione della Luna messi a disposizione dai soci dell'Ass.ne Scientifica Astronomica "Nuova Pegasus".

Tema della serata sarà, quindi, anche un nuovo tipo di inquinamento che da ormai più di 50 anni perseguita i cieli notturni dei nostri centri abitati: quello "luminoso" prodotto dalle fonti di luce artificiale (lampioni, insegne luminose, proiettori, torri-faro, ecc...) che di notte disperdono anche più del 50% della loro luce verso l'alto, illuminando artificialmente il cielo e offuscando la visione notturna degli oggetti astronomici più deboli. Il problema è quindi di ordine culturale, ambientale ma anche e soprattutto di tipo energetico ed economico: disperdere la luce verso l'alto per illuminare il cielo, vuol dire sperperare inutilmente migliaia di euro all'anno in bollette per l'energia elettrica e in costi ambientali per la sua produzione (vedi le emissioni di CO2 nell'atmosfera). È bene quindi aver presente che la luce diffusa NON serve a vedere meglio, ma a vedere peggio ed è un vero spreco di energia: ogni kilowattora di luce emessa viene prodotta bruciando combustibili che inevitabilmente producono inquinamento chimico nella nostra atmosfera aumentando l'effetto serra. Ad esempio, i corpi illuminanti a sfera sono gli strumenti d'illuminazione più inquinanti ed inefficienti: disperdono oltre il 60% della luce emessa verso l'alto; oppure, le lanterne tradizionali illuminano inutilmente i piani alti dei palazzi piuttosto che la strada: l'efficienza è quindi bassa e per ottenere un illuminamento sufficiente è necessario usare un'alta densità di corpi illuminanti. Ma per tutti questi aspetti più tecnici si rimanda alla presentazione multimediale curata dall'Ass.ne Nuova Pegasus che avverrà prima e durante le osservazioni astronomiche del cielo notturno a Campo Boario. Si ringrazia infine la Protezione Civile per la speciale collaborazione.

 

"Nuova Pegasus"
Associazione Scientifica Astronomica

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