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La Rete regionale di monitoraggio dei Chirotteri

Tutte le specie di Chirotteri sono di interesse unionale essendo elencate nell’Allegato IV della Direttiva 92/43/CEE Habitat ed una parte anche nell’Allegato II della stessa Direttiva. I pipistrelli colonizzano ambienti molto eterogenei fra loro colonizzando ambienti antropici (ad es. edifici o fabbricati rurali), cavità sotterranee o vivendo esclusivamente in ambienti forestali. La maggior parte della biodiversità dei Mammiferi è concentrata proprio all’interno dell’ordine dei Chirotteri: in Italia se ne ritrovano ben 34 specie. Questo dato permette di comprendere con estrema semplicità l’importanza di conservare queste specie. A partire dal 2010 è stato avviato uno specifico progetto per la raccolta dei dati di presenza dei Chirotteri nelle aree protette della Regione che ha permesso la produzione di una banca dati geografica sulla presenza di Chirotteri. Nel 2013 è stata istituita la Rete regionale di monitoraggio dei Chirotteri con Determinazione del Direttore dell’ARP G00140 del 8/10/2013. Successivamente sono stati siglati specifici protocolli d’intesa con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con il Gruppo Italiano di Ricerca Chirotteri (GIRC) e con l’Associazione di volontariato Tutela Pipistrelli. Infine con Determinazione G00063 del 8/01/2014 è stata costituita la Rete di monitoraggio, coordinata da Marco Scalisi, e designati i Referenti della Rete (ai sensi della DGR 497/2007).

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