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La Direttiva Europea 92/43/CEE "Habitat”, oltre ad indicare quali specie ed habitat devono essere tutelati nel territorio dell'Unione Europea, ne prevede anche il monitoraggio dello stato di conservazione, con l’obiettivo del loro mantenimento in uno stato favorevole. La Commissione Europea ha prodotto sull’argomento una serie di documenti tecnici (“Assessment, monitoring and reporting under Artiche 17 of the Habitats Directive”), dove sono esplicitati gli obiettivi della sorveglianza dello stato di conservazione e i principali parametri da misurare (range, popolazione, tendenze, habitat).

Analogamente la Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, all’art. 3 richiede agli Stati Membri di adottare le misure necessarie per preservare, mantenere o ristabilire tutte le specie di uccelli viventi allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati Membri. Inoltre all’articolo 12 si chiede agli Stati di trasmettere alla Commissione ogni tre anni una relazione sull’applicazione delle disposizioni nazionali adottate in virtù della presente direttiva. L’ultimo Decreto Ministeriale 6 novembre 2012 definisce le “Modalità di trasmissione e tipologia di informazioni che le regioni sono tenute a comunicare per la rendicontazione alla Commissione europea sulle ricerche ed i lavori riguardanti la protezione, la gestione e l’utilizzazione delle specie di uccelli di cui all’art. 1 della Direttiva 2009/147/CE”. Tale Decreto richiede nello specifico alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano di raccogliere i dati utili a valutare periodicamente lo stato di conservazione delle specie richiamate dalla Direttiva. I dati debbono consentire di definire l’areale, la consistenza delle specie, le relative tendenze nonché le minacce allo stato di conservazione, e dovranno avere una cadenza triennale.

Sebbene la Direttiva Uccelli non preveda, almeno per ora, l’obbligo della definizione dello “stato di conservazione” e del “valore di riferimento favorevole” come la Direttiva Habitat, tuttavia nel 2009 il Ministero dell’Ambiente (MATTM) in collaborazione con la LIPU ha prodotto una valutazione dello stato di conservazione per le specie di interesse unionale in relazione ai diversi parametri richiesti per il monitoraggio. Concepito e sviluppato a scala nazionale, il lavoro offre spunti e suggerimenti utili per valutazioni e considerazioni a scala regionale e locale. Infatti i valori di Valore Favorevole di Riferimento (FRV) possono essere utilizzati per valutare l’importanza di una popolazione al conseguimento dell’obiettivo di conservazione a lungo termine, così come lo stato di conservazione a scala nazionale offre indicazioni per stabilire priorità a livello regionale.

La Regione Lazio per adempiere all’obbligo normativo del monitoraggio ( le direttive richiamate sono state recepite in Italia dalla Legge n. 157 dell'11 febbraio 1992 e dal D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357) si è dotata di una Rete Strutturale di Monitoraggio (DGR n. 497 del 3/07/2007) diffusa sul territorio regionale, organizzata in un Centro Regionale (Focal Point), alcuni centri tematici (Topic Center) e una rete capillare di laboratori territoriali (ubicati presso le Aree Protette regionali). La gestione operativa del Focal Point è affidata all’Agenzia Regionale Parchi (ARP) ora Direzione Regionale Capitale Naturale Parchi e Aree Protette e l’Osservatorio per la Biodiversità del Lazio deve definire gli standard e gli aspetti tecnico-scientifici.

Per le attività di sorveglianza e monitoraggio di specie ed habitat di interesse conservazionistico, che non rientrano tra quelli di interesse comunitario, i riferimenti normativi e tecnico-scientifici per la selezione dei taxa e per le azioni di gestione sono da ricercare nelle appendici e negli allegati delle varie convenzioni, quali Berna (Convenzione sulla Conservazione della Vita Selvatica e degli Habitat naturali in Europa) e Bonn (Convenzione sulle Specie Migratrici appartenenti alla fauna selvatica) e relativi accordi (Eurobats, Aewa), o nelle liste rosse internazionali o nazionali (per esempio: Red List delle specie minacciate dell’IUCN, delle SPEC di BirdLife International, le Liste rosse della Flora Italiana e dei Vertebrati Italiani – IUCN-Comitato Italiano).

Reti monitoraggio(istituite con determinazione)

Coturnice

Orso Bruno marsicano

Testuggine palustre

Chirotteri

Rapaci rupicoli


Attività di monitoraggio (per attività ordinaria e compiti d’Istituto DGR n. 497 del 3/07/2007)

Flora vascolare del Lazio

Mammiferi del Lazio

Ornitofauna

Ittiofauna delle acque dolci

Odonati

Entomofauna xilofaga e saproxilica

Specie alloctone

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