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22 Aprile 2020

50° Earth Day: La nostra Terra è un Parco

Sono passati 50 anni: allora c’era la guerra in Vietnam, e il dissenso dei popoli che chiedevano la pace contro le armi si mescolava con le prime manifestazioni ecologiste.

Dal 22 aprile 1970, due giorni e un mese dopo l’equinozio di primavera, si celebra in tutto il mondo l’Earth Day per invitare a riflettere e per affrontare adeguatamente le grandi questioni quali l’inquinamento del Pianeta, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Tutti noi, alle cui azioni possono ricondursi molti di questi fenomeni preoccupanti, dobbiamo farci, oggi più che mai, una domanda: ci sarà un motivo se HEART e EARTH ❤️ e 🌍 sono due parole formate dalle stesse lettere?!?

 

22 APRILE - GIORNO INTERNAZIONALE DELLA MADRE TERRA

La prima Giornata della Terra (Earth Day) si è tenuta il 22 aprile 1970 negli Stati Uniti, organizzata dall’Earth Day Network, e coinvolse 20 milioni di cittadine e cittadini in favore della protezione del pianeta. Quest’anno dunque ricorre il suo 50° anniversario.

Nel 2009 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la Risoluzione A/RES/63/278, ha deciso di designare il 22 aprile quale Giorno Internazionale della Madre Terra.

La decisione fu presa “considerando che la Terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa e convinti che per giungere a un giusto equilibrio tra i bisogni economici, sociali e ambientali delle generazioni presenti e future, occorre promuovere l’armonia con la natura e la Terra”.

Il nome della ricorrenza fu scelto “costatando che Terra Madre è espressione comune utilizzata in numerosi paesi e regioni per designare il pianeta Terra e che essa illustra l’interdipendenza esistente tra gli esseri umani, le altre specie viventi e il pianeta sul quale noi tutti viviamo”.

Il tema scelto per l’edizione 2020 è: azione per il clima. Gli organizzatori dell’Earth Day Network hanno fatto tale scelta tematica in quanto: “Le enormi sfide - ma anche le grandi opportunità - di agire sui cambiamenti climatici hanno fatto di tale questione l’argomento più urgente per il 50° anniversario. Il cambiamento climatico rappresenta la più grande sfida per il futuro dell'umanità e dei sistemi di supporto vitale che rendono il nostro mondo abitabile. Alla fine del 2020, le nazioni dovrebbero aumentare i loro impegni nazionali per l'accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici. È giunto il momento per i cittadini di chiedere maggiori ambizioni mondiali per affrontare la nostra crisi climatica. Senza che tutti i paesi del mondo agiscano - e agiscano con urgenza e ambizione - stiamo consegnando le generazioni attuali e future a un futuro pericoloso”.

“Nonostante lo straordinario successo e decenni di progressi ambientali - ha dichiarato Denis Hayes, organizzatore del primo Earth Day nel 1970 e presidente emerito del consiglio dell’Earth Day Network - ci troviamo di fronte a una serie ancora più terribile, quasi esistenziale, di sfide ambientali globali, dalla perdita di biodiversità ai cambiamenti climatici all'inquinamento da plastica, che richiedono un'azione a tutti i livelli di governo”.

Così, in questi giorni difficili che stiamo vivendo a causa dell’emergenza epidemiologica mondiale da COVID-19, gli organizzatori dell’Earth Day hanno comunicato che “Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce. L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere”.

Ecco, come per battere questo coronavirus anche per difendere la Terra, la nostra casa, dobbiamo agire insieme, rispettarla, proteggerla, amarla.

Sì, tutti insieme ce la faremo.

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