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19 Agosto 2019

Sorridi, il 19 agosto è la Giornata mondiale della Fotografia!

Il #WorldPhotographyDay è una celebrazione istituita nel 2010 e si festeggia nel giorno di nascita del dagherrotipo, l’antenato della macchina fotografica, nel lontano 1837. E da quasi due secoli la fotografia è un’invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda.

Le immagini ci avvolgono e sono diventate l’essenza delle nostre vite e spesso, si sa, un’immagine vale più di mille parole, grazie alla potenza narrativa dello scatto.

Fotografare animali e paesaggi naturali richiede responsabilità.

Ecco qualche consiglio per il rispetto della flora e della fauna:

1.      Avviciniamoci alla natura limitando l’impatto ambientale. Evitiamo di muoverci in gruppi numerosi, saremo meno visibili e arrecheremo meno disturbo. Non avviciniamoci troppo: ogni animale ha una sua distanza di sicurezza che gli garantisce una certa tranquillità. Se notiamo che l’animale interrompe la sua attività (alimentazione, riposo, caccia, ecc.) fermiamoci e facciamo qualche passo indietro. Osserviamo e riprendiamo gli animali nello svolgimento delle loro attività quotidiane, senza disturbarli. Evitiamo di provocare deliberatamente rumori o movimenti repentini.

2.      Ricordiamoci che le immagini dinamiche più belle si ottengono solo con un comportamento naturale degli animali. Fotografiamo con gli obiettivi più appropriati per non disturbarli. È meglio utilizzare un teleobiettivo piuttosto che stressare continuamente un soggetto solo per riprenderlo con un grandangolo.

3.      Documentiamoci sui cicli vitali dei soggetti che intendiamo fotografare: eviteremo così di disturbarli nei momenti più delicati per loro e, conoscendone le abitudini ed il comportamento, potremo ottenere immagini migliori e più naturali.

4.      Se incontriamo un animale con i propri piccoli evitiamo di interporci tra il genitore ed i suoi cuccioli: la reazione dei genitori potrebbe essere molto dannosa per i cuccioli e per noi stessi.

5.      Non alimentiamo gli animali per avvicinarli: questa pratica provoca serissimi danni agli animali, che diventano addomesticati, modificandone gli istinti naturali. Inoltre alimentare un soggetto affamato potrebbe causare danni e lesioni anche per l’uomo. Le tane, i nidi e le zone dove vengono tenuti e allevati i piccoli, qualora individuati, devono essere osservati a distanza. Avvicinarsi a questi siti potrebbe causare l’allontanamento dei genitori e, in alcuni casi, addirittura l’abbandono dei cuccioli.

6.      Nel periodo della riproduzione e della nidificazione evitiamo di interferire con la nostra presenza nelle normali attività degli animali.

7.      Evitiamo tassativamente di toccare o prelevare i cuccioli, anche se apparentemente abbandonati, per tentare di salvarli. Quasi sempre i genitori sono nei dintorni e potrebbero essere intimoriti dalla nostra presenza. Alcune specie,se riconoscono l’odore dell’uomo sui propri cuccioli, li abbandonano a se stessi.

8.      Impariamo a riconoscere i segnali di allarme emessi dagli animali: le reazioni della fauna selvatica non sono prevedibili come quelle degli animali domestici. Non rispettare questi segnali, in alcuni casi, può essere pericoloso anche per l’uomo.

9.      Non utilizziamo richiami per attirare la fauna e l’avifauna: se non si conoscono i periodi idonei a questa pratica potremmo fare spendere inutilmente energie vitali agli animali.

10.  Se troviamo un animale ferito o in difficoltà evitiamo di stressarlo oltremodo con la nostra presenza ravvicinata. Informiamo tempestivamente la sorveglianza del parco o dell’area protetta, sarà loro compito occuparsene. Il fatto che un animale non si muova non vuol dire che sia confidente.

11.  Se osserviamo una specie rara, o un soggetto presente accidentalmente nella zona che stiamo frequentando, allontaniamoci e non pubblicizziamo il nostro incontro. Non inseguiamo il soggetto per riprenderlo, ma limitiamoci a segnalarlo tempestivamente alla sorveglianza dell’area protetta.

12.  La fauna e la flora devono essere fotografate sul posto. Non preleviamo fiori, insetti e piccoli animali per riprenderli in luoghi controllati o soggetti a studio.

13.  Rispettare la natura significa anche dare il buon esempio. Ricordiamoci sempre che il nostro comportamento sul campo potrebbe essere preso come esempio da turisti ed escursionisti.

La foto è di Marco Branchi

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