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23 Maggio 2019

Proteggiamo il cucciolo di capriolo

Da metà aprile ad inizio giugno è possibile, durante una passeggiata nei boschi, imbattersi in un piccolo di capriolo (Capreolus capreolus), immobile nell’erba.
La raccomandazione di tutti gli esperti di fauna è la seguente: i cuccioli non devono essere toccati, infastiditi nè tantomeno portati via. Solo se l’animale è visibilmente ferito o in pericolo, è opportuno contattare personale esperto per il suo recupero (Guardiaparco, Servizio Veterinario della ASL, Carabinieri Forestali, un centro di recupero per la fauna selvatica) senza cercare di avvicinarlo.
Un piccolo capriolo da solo è spesso ritenuto erroneamente abbandonato ed il fatto che resti immobile, fa credere, a chi lo avvista, che non stia bene. In realtà quando i caprioli sono così piccoli non hanno ancora sviluppato un istinto di fuga, anzi, se percepiscono un pericolo, tendono ad appiattirsi ancora di più nel loro nascondiglio. Proprio l’immobilità, insieme al mimetismo della pelliccia ed all’assenza di odore, sono la principale difesa contro i predatori naturali, come il lupo.
Nelle prime tre settimane di vita, i cuccioli non seguono l’adulto, ma restano nascosti nel bosco o nei prati, in attesa che la madre, allontanatasi per alimentarsi, torni per allattarli. La femmina, infatti non resta vicino al cucciolo, proprio per non richiamare l’attenzione dei predatori, ma torna comunque a nutrirlo prevalentemente durante la sera e la notte.
Quando si avvista un cucciolo di capriolo, occorre tener presente, tuttavia, che la madre probabilmente è nei dintorni e non avvicinerà il piccolo fin tanto che sentirà la presenza dell’uomo. Ricordiamo infine che il piccolo di capriolo, non soltanto non deve essere raccolto, ma neanche toccato, poiché la madre, sentendo su di esso il nostro odore, potrebbe scegliere di abbandonarlo.
Infine è opportuno sapere che alimentare un piccolo con il cibo o il latte sbagliato può risultare dannoso se non addirittura letale, e che un animale svezzato artificialmente ed abituato alla presenza dell’uomo difficilmente potrà essere rilasciato per condurre una vita selvatica, e sarà pertanto condannato alla cattività.
Adottiamo dunque un comportamento responsabile e, nel dubbio di un animale selvatico in difficoltà, rivolgiamoci alle figure competenti.

Per ulteriori informazioni: Servizio Sorveglianza Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili
0774634600 – 3482596744 - 3460029359

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