Prima di tutto, le buone notizie! Non solo le tartarughe marine sono tornate ad essere frequenti nelle acque costiere del Lazio, ma, probabilmente, hanno anche deciso di metter su famiglia. Infatti negli ultimi tempi sono stati segnalati almeno due tentativi di nidificazione sulle nostre spiagge, uno dei quali, da pochissimi giorni, non lontano da Roma.
Le tartarughe marine, che nel Mediterraneo sono presenti con tre specie, sono state a lungo in pericolo a causa della pesca, delle catture accidentali, delle collisioni con le barche, dell’inquinamento, e del disturbo provocato ai siti di nidificazione. Per lungo tempo erano conosciuti solo pochissimi luoghi dove le tartarughe riuscivano a deporre indisturbate le uova, e tutti nel sud Italia. Ma da qualche tempo, forse incoraggiate dal riscaldamento delle acque, o dall’aumento di alcune tra le loro prede, come le meduse, e perché no, anche aiutate dagli sforzi che gli umani fanno per diminuirne la mortalità, hanno cominciato a deporre le uova anche lungo altre coste: lo scorso anno, un gruppetto di turisti filmò la corsa verso il mare di decine di tartarughine appena nate nei pressi di Orbetello, in Toscana. Leggi l'articolo
Qualche anno fa, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha lanciato un Piano nazionale per conservare queste specie: la Regione Lazio ha risposto aderendo al programma e organizzando una rete di monitoraggio, raccolta dati e recupero degli animali spiaggiati o catturati accidentalmente. La rete, denominata TartaLazio e coordinata dalla Direzione Regionale Ambiente e Sistemi, riunisce gli sforzi delle aree protette costiere e marine e di strutture di ricerca di importanza nazionale e si avvale della collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto. Fino ad oggi sono già molte le tartarughe curate e rimesse in libertà grazie anche al coinvolgimento di pescatori e gente di mare.
