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23 Marzo 2018

Gli animali feriti, piccola storia di un recupero

E’ già sera quando arriva la chiamata dell’elettricista Carlo: sua figlia Cecilia ha trovato un…”gufetto” colpito da un’auto di passaggio. Mi dice che è ferito ma vispo e reattivo.

La mattina dopo alle otto in punto con la collega Sabrina ci presentiamo a casa degli amici e Cecilia ci consegna il “gufetto”  (che in realtà è una piccola civetta). Compiliamo i moduli e si avvia tutta la procedura che consentirà la sua messa in sicurezza. Una prima valutazione sullo stato di salute dell’animale viene fatta dalle nostre naturaliste: si conferma un certo benessere e vitalità.

Contatto il collega Giampiero, della Riserva Naturale Lago di Vico, decidiamo dove possa avvenire la consegna. La sua Riserva ha un CRAS (centro recupero animali selvatici) i colleghi sono bravi e appassionati: un luogo ideale per far guarire la “nostra” civetta. La naturalista Antonella porterà la scatola con il prezioso contenuto fino ad una tappa intermedia a cui Giampiero arriverà dalla parte opposta. Insomma la sera la piccola sta in una voliera protetta, a sessanta chilometri da dove è nata e assistita e curata dal veterinario e dal personale della Riserva.

Ad oggi sappiamo solo che il danno più importante riguarda un trauma cranico, non ci sono fratture alari o di altro genere e speriamo tutti che possa tornare a volare e cacciare come è sua natura.

Tutti noi abbiamo fatto tutto quanto potevamo per restituire al cielo notturno questo splendido animale,  questa è una grande soddisfazione. E quando dico “tutti” intendo il personale delle due aree protette e i cittadini che hanno collaborato al recupero.

Guarisci presto, civettina e fai un buon volo. 

Marco Capra

 

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