Con l’inizio del nuovo anno si avvia anche la stagione dei rilievi floristici della Riserva Naturale Monte Rufeno. Una delle prime specie monitorate è l’orchidea Himantoglossum adriaticum H. Baumann chiamata anche Barbone adriatico che deve il suo nome particolare alla forma allungata e stretta del labello del fiore. Si tratta di una specie oggetto di tutela a livello europeo (Allegato II della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”) e presente nell’Elenco delle specie a maggior interesse conservazionistico del Lazio. I controlli effettuati in questa parte dell’anno stabiliscono la prima fase del monitoraggio che consiste nel controllo dello sviluppo delle “rosette basali” più facilmente osservabili in questo periodo rispetto all’accrescimento delle altre specie della vegetazione spontanea.
Questa particolarissima orchidea è osservabile spesso in ambienti ecotonali, ex coltivi, margini di sentieri, banchine stradali, ai bordi di radure o piccole aree aperte magari protetta da qualche specie arbustiva. Durante questa stagione sono osservabili le prime foglioline che si trovano alla base del fusto disposte a rosetta, dal centro delle quali si svilupperà a primavera lo scapo fiorale ricco di piccoli e caratteristici fiori singoli (infiorescenza); è al momento della fioritura o subito dopo, che le piccole foglie della base si disseccheranno per ricomparire in autunno o all’inizio dell’inverno in funzione dell’andamento stagionale e delle condizioni stazionali. La specie è considerata a rischio per numerosi fattori primo fra tutti quello della riduzione dell’habitat. L’avanzamento del bosco, il recupero di ex coltivi, gli sfalci precoci delle banchine stradali, la realizzazione di scoline etc. sono alcune delle cause più frequenti che inducono la scomparsa delle stazioni oltre ai fattori ambientali (anche se in misura decisamente inferiore) come stagioni molto siccitose o consumo da parte della “ghiotta” fauna selvatica (istrice, cinghiale).
