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12 Dicembre 2016

Attività di monitoraggio del Lupo mediante la tecnica del Wolf- howling nell'area della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile

Il 30 novembre 2016 ha avuto luogo la sessione invernale del progetto “Attività di Wolf- howling nell’area della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, estesa alla Provincia di Rieti”, alla quale hanno preso parte, oltre agli operatori della Riserva reatina, anche il personale Guardiaparco del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili e della Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia, i tirocinanti dell'Università degli Studi della Tuscia e i soci del Club Alpino Italiano Sezione di Rieti

Il progetto nasce nel 2014 a fronte dell'esigenza di incrementare le conoscenze naturalistiche sul lupo (Canis lupus), ed in particolare sulla presenza della specie nell’ambito del territorio dell’area protetta e della provincia di Rieti.

 

Gli obbiettivi dello studio sono:

 

  • Raccogliere informazioni sulle dinamiche dei danni al patrimonio zootecnico e sugli eventi di mortalità, accidentale, naturale o dolosa del carnivoro (anche all’interno dell’area protetta);

 

  • Comprendere le correlazioni tra il lupo e gli ungulati, in particolare il cinghiale, principale specie-preda del lupo, abbondantemente presente nell’area protetta;

 

  • Indagare le correlazioni fra il lupo ed il fenomeno del randagismo canino;

 

  • Analizzare le problematiche afferenti alla sfera dell'”human dimension”, che stanno progressivamente determinando una recrudescenza dell'avversione verso il predatore da parte dell’opinione pubblica;

 

  • Stimare il numero e la consistenza di eventuali nuclei di lupi, eventualmente presenti stabilmente nell’area indagata;

 

  • Verificare la presenza/assenza di eventi riproduttivi nell’area indagata;

 

  • Stimare l’estensione dell’home range del predatore.

 

La tecnica utilizzata il 30 novembre è quella del Wolf Howling, che consiste nel riprodurre, con megafono per tre volte, a volume crescente e a distanza temporale preimpostata, l'ululato registrato del Lupo. Stimolata dal richiamo artificiale, l’eventuale risposta da parte dei lupi, permette all'operatore di rilevarne la presenza.

La sessione di monitoraggio è stata realizzata da sei squadre, che hanno indagato un’area estesa complessivamente oltre 350 Kmq.

Nei prossimi giorni l'attività proseguirà includendo altre nove aree della provincia di Rieti, nelle quali operatori esterni opereranno autonomamente, ampliando così la superficie indagata fino al 60% circa del territorio reatino.

La Stazione Ornitologica, promotrice e coordinatrice del progetto, insieme al gruppo di lavoro e sotto la guida scientifica del prof. Settimio Adriani dell’Università della Tuscia, ha redatto un manifesto che riassume i primi dati raccolti e lo ha presentato al “X Congresso Italiano di Teriologia” tenutosi ad aprile 2016 a Acqua Pendente (VT).

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