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Sacrofano

    Il paese si trova adagiato sulle pendici vulcaniche di Monte Musino; l'altura, ricca di testimonianze archeologiche, in origine fu forse un luogo di culto, come ricorda la dedica a Giove Tonante ed Ercole Musino impressa su di un'ara (148 d.C.) rinvenuta in questi boschi.

    Le origini della denominazione "Sacrofano" sono legate a diverse tradizioni e leggende. E' ricordata la presenza di un ipotetico sacrum fanum: probabilmente il luogo sacro presso il Monte Musino; ancora, la tradizione popolare propone una leggenda legata al rinvenimento da parte di una scrofa di una sorgente d'acqua che avrebbe salvato i raccolti degli agricoltori in un periodo di forte siccità.

    Abitato sin dal medioevo, il borgo è menzionato per la prima volta come Sacrofanum in un documento dell'VIII sec.. Dalla fine del XIII sec. agli inizi del XIV sec. fu dominato dalla famiglia dei Nardoni, mentre alla metà del XIV sec. venne conquistato dagli Orsini che lo tennero sino al 1662, quando assieme a Campagnano, Formello e Cesano fu venduto ai Chigi.

    Tra i monumenti di rilievo:

    la porta Romana che reca lo stemma del paese con S. Biagio e la scrofa; la chiesa di S. Giovanni Battista con il bel campanile medievale ed un affresco (Annunciazione) di scuola romana della fine del '500; la chiesa di S. Biagio con un prezioso soffitto ligneo con la rappresentazione delle Storie di San Biagio; l'elegante palazzo Placidi-Serraggi con la facciata ornata di mascheroni e ghirlande.

    Inoltre, peculiari sono le tracce di un antico ghetto ebraico che segna la presenza di una comunità ebraica gia nel XVI sec.

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