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Orvinio

    Adagiato su un'altura calcarea, il paese ha un nucleo storico ordinato e pianeggiante con una via principale, quasi un corso cittadino, che conduce dalla porta di accesso fino al Castello di Orvinio.

    Di Orvinio è il pittore seicentesco Vincenzo Manenti, la cui fama è stata recuperata solo agli inizi del '900, ma che ai suoi tempi era un artista noto e affermato in tutto il centro Italia, soprattutto presso confraternite ed ordini religiosi. Alcuni suoi affreschi rivestono le pareti della chiesa di S. Maria dei Raccomandati.

    Situato sulle pendici dello spartiacque del fiume Turano, il borgo risulta tra i castelli d'influenza del comune di Tivoli e si trova menzionato negli statuti tiburtini del XIV e XVI sec. Nel '400 Canemorto, antico nome di Orvinio, risulta essere un possedimento della famiglia Orsini; nel 1558 viene ceduto a Tuttavilla e attraverso ulteriori passaggi (ai Muti nel 1573) diviene una proprietà dei Borghese nella prima metà del XVII sec. Il centro conserva tratti della cinta muraria con torri di difesa e alcune tipologie costruttive residenziali di epoca rinascimentale; il castello di epoca rinascimentale; il castello Orsini, che presenta evidenti rimaneggiamenti recenti.

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